Lo chef patron Costantino Di Claudio, ha ristrutturato il suo ristorante, e ora cucina, vini e ambiente sono al top!

Rimarrete a bocca aperta. Se ci tornate dopo esserci stati prima dell'estate, crederete di aver sbagliato indirizzo tanto è diventato bello. Perché Costantino Di Claudio, da imprenditore illuminato qual è, per il traguardo dei suoi vent'anni di attività e di successo, si è "regalato", ma soprattutto ha regalato alla sua clientela, "una ristrutturazione" della sua Osteria del Sass di Besozzo (via Sant'Antonio 17/B - tel. 0332771005), che già bella, ora è bellissima appunto.

Patron e chef, instancabile ricercatore di cose buone di cui è appassionato scopritore e alfiere, Di Claudio è uno di quei personaggi che ha bellezza e gusto nel sangue, che è testimonial vivente di quanto sia vero che, come diceva Giacomo Bologna, "dare della qualità" è la strada che porta lontano. Al top per selezione di materie prime (il meglio del nostro Golosario), tecnica e fantasia in cucina con capacità non comune di coniugare soddisfazione e "buona digestione del cliente", cantina formidabile frutto del suo amore per il vino e del suo essere anche sommelier competente, clientela affezionata, Costantino, invece di cullarsi sugli allori, ha investito ancora, per dare quella "casa" (che secondo lui mancava) all'altezza di cibi, vini e accoglienza.

Morale, arrivando, lasciata l'auto nel comodo parcheggio, salite i pochi gradini, e accomodatevi nella nuova, splendida, ampia veranda, che dalle grandi vetrate regala il colpo d'occhio su tutta la vallata e le colline del Varesotto. Il menu non segue la tradizionale sequenza antipasti, primi, secondi e dessert, ma si articola in quattro voci, acqua, terra, formaggi e dolci, lasciando alla libera scelta come comporre il proprio percorso.

Con una selezione di vini che rivela competenza e passione, con ottima proposta anche a bicchiere. Potrete gustare baccalà lardellato crema di porri patate e mela mandorle tostate, splendido risotto ai porcini mango e salsa al pepe szechuan, in cima al Sass: manzo cime di rapa e fegatini (da applausi!), per chiudere con un bonet buono come non l’avrete mai mangiato (ha fatto lavoro di ricerca, ha usato testi, tra cui l’Artusi, e ha coinvolto palati di razza per calibrarne l’eleganza, insomma il risultato è radioso!). È iniziata una nuova fase! Da provare!

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DI PAOLO MASSOBRIO

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