La nuova gestione famigliare ha conservato arredi e abitudini del passato e soprattutto la genuinità della cucina

Un tempo tappa pressoché obbligatoria per i viaggiatori in transito tra Piemonte e Liguria, ma anche mèta di villeggiatura montana per gli amanti delle tranquille passeggiate e, in stagione, dei funghi, il Ristorante Vittorio (via Nazionale, 48 - tel. 017476239) di Bagnasco (Cn) ha seriamente rischiato l’ archivio nell’album dei ricordi.

La nuova autostrada e il mutare delle abitudini vacanziere ne avevano infatti causato declino e chiusura, fino alla recente, inaspettata, ripresa da parte di una coraggiosa gestione familiare, che del passato ha voluto conservare arredi e abitudini, ma soprattutto la genuinità della cucina. Papà ai fornelli, figlio in sala, mamma che dà una mano dove serve; e i turisti – non mancano stranieri entusiasti – che affollano i tavoli fino a ora tarda. 

Non ci siamo quindi lasciati scappare l’occasione di questo piccolo tuffo nel passato, che ad accoglierci ha però il sorriso del giovane patron.
«Materie prime del territorio – ci rassicura – e quando possibile della nostra stessa azienda agricola».

Ecco infatti arrivare, come appetizer (e mai parola esotica fu più fuori luogo, in questo contesto…) qualche fetta di buon salame di loro produzione, a cui facciamo seguire un assaggio di croccanti lumache fritte con subric di patate, piatto della tradizione. Senza poi lasciarci ulteriormente distrarre dall’obiettivo della nostra visita, ci concentriamo sui funghi: vogliamo approfittare di una stagione che, dopo qualche rinvio, sembra finalmente propizia. 

Buone e abbondanti le tagliatelle fatte in case ai funghi porcini, come pure la frittura di funghi porcini, dalla classica doppia impanatura. Sorvoliamo, per questa volta, su altre tentazioni, che occhieggiano dalla carta, come, tra i primi, gli agnolotti piemontesi ai tre arrosti e gli gnocchi al Castelmagno con pistacchi croccanti; tra i secondi, le costolette d’agnello in crosta di nocciole e la trippa in umido coi fagioli bianchi.
Chiudiamo con l’irrinunciabile salame di cioccolato: davvero il dolce di casa opera delle nonne! Piccola ma bella carta dei vini, con interessanti proposte del territorio ed equilibrato rapporto qualità/prezzo. Il viaggio nel tempo… un omaggio della casa! 

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