La Bellezza, con la B maiuscola, spesso, si svela attraverso cose semplici. La più sorprendente, il gusto. È l'esperienza che si fa ai tavoli dell'Altra Isola (via E.Porro 8/b - tel. 0260830205) a Milano. È la "casa" del Monsignore, soprannome che accompagna da una vita (da quando glielo diede il suo amico fraterno Gioann Brera) Gianni Borelli. Sedere ai suoi tavoli non è sfamarsi (il che, avviene in modo pieno, giacchè le porzioni sono, come han da essere, non certo da inappetenti). Fermarsi in questa trattoria nascosta in un antro della cittá dal fascino antico, non è gustare specialità milanesi e lombarde (cosa che peraltro si verifica, poichè come hanno interpretazione qui i piatti della tradizione è emozione senza eguali). Sostare qui, non è nemmeno far "passerella" (seppur tra i clienti ci sian grandissimi personaggi). Regalarsi qualche ora all'Altra Isola è fare un tuffo nella gioia. È capire che la vita è bella grazie all'umanità di uomini come il Monsignore, che hanno un cuore extralarge, delle dimensioni della sua straordinaria cassoeula o della sua cotoletta alla milanese (cucinate in padelle e serviti in piatti, magnum), e per cui il senso della vita, l'amicizia e l'orgoglio di far le cose per bene, sono i valori per cui battersi. È la Milano con il coeur in man, dal grande passato, che vive nell'oggi e che è capace di sfidare il futuro. È la "Milàn" che ieri aveva i volti di giganti come Alfredo Valli (il maestro di Borelli), figura mitica e maestro della cucina milanese, che a fine servizio faceva "l'ora atlantica" (ossia tirava l'alba) con Gioann Brera e Gino Veronelli a Barbacarlo, "Bresco" (barbaresco) in interminabili partite a carte e discussioni che eran affondo vertiginoso sul senso del vivere. Ed è la Milano che oggi ha gli occhi a mandorla di Hu Shunfeng, chef, e di Lou Tin Tiao, in sala, cuore e braccia di Borelli, le due persone a cui il "Monsignore" ha trasmesso saperi e sapori, dimostrando lungimiranza senza eguali, e che oggi sono l'anima de L'Altra Isola, dando i punti con la loro cucina e la loro capacità di accoglienza ai tanti giovani presuntuosi che non hanno l'umiltà di imparare. Con Paolo Massobrio ed il sottoscritto il "Monsignore" sarà sul palco di Golosaria perchè è la Corona Radiosa che ai turisti dell'Expo2015, farà gustare mondeghili, risotto "giallo", cotoletta alla milanese, "La" cassoeula (la sua, monumentale, profumata, stragolosa, è la numero 1), una cotoletta che fa onore alla città, uno zabaione di soavità paradisiaca, ma soprattutto perchè nel suo lavoro racconta un'umanità che é quella di cui più di ogni altra cosa ha bisogno il pianeta! Il gusto della vita!



 

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