Il nuovo locale di Francesco Abbondanza, che ha la passione dei prodotti della sua terra

Matera fra i sassi è uno dei luoghi più belli del mondo. E non lo scriviamo per dire. Ha una magia questa città, che ormai sta attraendo risorse ed investimenti, in previsione delle celebrazioni del 2019 che vedono questa città capitale della cultura. Ora l’ultima volta che cenammo da Francesco Abbondanza, aveva un locale, le Lucanerie, nella Matera fuori dai sassi. E mangiammo molto bene.

A cavallo del nuovo anno siamo invece stati nel nuovo locale di questo personaggio eccentrico, simpatico, che ha la passione dei prodotti della sua terra nel sangue. Ha un locale decisamente elegante, nella parte dei sassi che si chiama L'Abbondanza Lucana, sulla strada che porta al Duomo (via Bruno Buozzi, 11 - tel. 0835334574).

Entri e trovi un corner con tutti i prodotti tipici locali e poi la sala, che si dipana in lungo, con tavoli e tavolate, in un ambiente tipico di questa area salvata dall’incuria. La selezione dei vini è eccellente, ma si potrebbe fare di più, mentre il menu è davvero avvincente, per quella che potrà essere la miglior sosta in città.

Intanto si inizia con la degustazione di prodotti locali della tradizione. Costa 18 euro ma ne vale la pena se nel piatto finiscono la ricotta podolica al forno, il cinghiale con i carciofi e la zuppa di castagne con verza e fagioli di Sarconi. In questo locale è poi la pasta a farla da padrona e al primo posto c’è l’imperdibile pasta fresca coi peperoni cruschi di Senise, cacioricotta e mollica di pane fritta. Ma la pasta è condita anche con il pezzente di Stigliano e la patata del Pollino, con la vellutata di fave, con le acciughe, con la stracciatella materana, con i porcini e con il pistacchio di Stigliano. Da non perdere anche il raviolone con burratina, patate, baccalà alla aviglianese.

Da segnalare la moderazione dei prezzi, soprattutto sui secondi. Che annoverano arrosto misto della collina materana, filetto di maialino (suino nero) dell’Abbondanza, il coniglio al profumo di alloro. Ma se ci date retta non perdete per nessuna ragione al mondo l’agnello all’Aglianico con erbette selvatiche e la zuppa di cinghiale alla lucana. La tagliata, invece, qui è di vitello podolico con funghi cardoncelli e peperoni cruschi.

Bellissima la notizia che appare a riguardo del dessert: torta di formaggio caprino, secondo un’esatta interpretazione della parola dessert. Ma ci sono anche mousse di ricotta e amaretti; delizia al caffè e liquirizia del Pollino, piccola pasticceria secca tipica. Che spettacolo!

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