Il progetto My Job che concilia sostenibilità ambientale, produzione agricola e percorsi di inserimento lavorativo di soggetti vulnerabili

Goccia a goccia si fa il mare, dice il proverbio. E lumaca dopo lumaca forse è possibile dare un lavoro e un futuro a chi ha attraversato il mare per cercare una nuova prospettiva di vita. Ci piace leggere questo tra le righe del nuovo progetto lanciato dall’APS Cambalache di Alessandria che, alle attività legate ad apicoltura e agricoltura sociale, ha affiancato da alcuni mesi l’elicicoltura. Resta saldo il modello di formazione e inserimento lavorativo, già sperimentato con Bee My Job che combina formazione professionale e inclusione lavorativa e sociale di soggetti vulnerabili, in particolare rifugiati e richiedenti asilo. Un modello che rappresenta un vero e proprio esempio virtuoso su scala nazionale tanto che nel corso del 2020 sarà replicato anche su altri territori: in Puglia, per esempio, applicato all’alga salicornia. 

La collaborazione con l’Istituto Internazionale di Elicicoltura di Cherasco, invece, permette di avere una produzione di assoluta qualità grazie al "metodo Cherasco” che  si basa sulla centralità dell’habitat naturale per le chiocciole, su una nutrizione esclusivamente vegetale (anche con scarti di eccedenze della grande distribuzione) e sull’allevamento poco invasivo. L’impianto produttivo di Cambalache è situato a Borgoratto (Al) e insieme a un apiario urbano, un orto sinergico e un orto tradizionale costituisce il “Polo Agricolo Sociale” dell’Associazione Cambalache. In un primo momento le chiocciole made in Borgoratto saranno indirizzate ai ristoranti della zona per poi allargarsi a un pubblico più ampio.

Se le lumache procedono lente, ma ben indirizzate, il mondo delle api non è da meno. Dal 2015 a oggi Bee My Job ha permesso di attivare oltre cento tirocini e formare 170 migranti. Ai nastri di partenza c’è l’Academy che ad Alessandria offrirà formazione in apicoltura, in collaborazione con Aspromiele, per 15 rifugiati e richiedenti asilo provenienti da tutta Italia. Un progetto reso possibile dal sostegno della Compagnia di San Paolo e di CONAPI. L'obiettivo va come sempre in direzione dell'inclusione lavorativa, cercando di conciliare la richiesta di manodopera specializzata proveniente dalle aziende con l’offerta di lavoratori formati dai corsi promossi da Cambalache.

Intanto i frutti di questo lavoro si possono anche gustare: sono disponibili e acquistabili anche on line (www.cambalache.it) i tre mieli (millefiori, tiglio e acacia), ma anche la birra e la grappa al miele. Un catalogo destinato ad accrescersi nei prossimi mesi: a passo di lumaca si può andare lontano. 

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