Gassosa, spuma e prodotti per i barman: la Paoletti nel segno di Tina, la vintage pin up in etichetta

È il 1910. Enrico Paoletti conduce a Folignano, in provincia di Ascoli Piceno, una piccola osteria. Qui gli avventori sono soliti chiedere il quartuccio: vino rosso, per un terzo, allungato con gassosa, per due terzi, rigorosamente a temperatura di “grotta”. Visto che la fornitura di gassosa è un po' ballerina – non sempre è garantita – Enrico decide di prepararsela da solo, imbottigliandola nella caratteristica bottiglietta con la pallina di vetro che le tappava.

Nasce così la prima bibita Paoletti. Passano pochi anni – e una guerra mondiale – e nel 1922 comincia la produzione industriale. Sulle prime etichette compare FrizzanTina, la pin up che è ancora il simbolo di questa bella realtà. Oggi Paoletti è un'azienda da circa un milione di bottiglie all'anno, ha lo stabilimento è a Cingoli, ed esporta in tanti paesi. Tina è sempre lì, sulle etichette dallo stile vintage che contraddistinguono questo marchio.

I prodotti di punta sono la gassosa e la spuma. La prima – poco gasata e dai sentori agrumati piacevoli - si produce ancora con ricetta originale. Così come la spuma - o meglio, le spume: bionda e scura – complessa e rotonda, ottenuta dall'uso sapiente di erbe. Negli anni la produzione si è allargata, contemplando tutte le bibite: dal chinotto – dal sapore franco e netto, premiato all'ultimo Vinitaly con il riconoscimento Agrifood – il Golosario – alla buonissima aranciata, bilanciata negli zuccheri, piacevolissima nel gusto. Dalla limonata, un must del periodo estivo, all'acqua tonica, esuberante. Fino alla cedrata e al pompelmo.

Negli ultimi anni, Paoletti ha cominciato a lavorare anche nel settore della mixology, ed è nata la linea Tina Noir, con prodotti destinati al bancone dei barman: ginger ale, ginger beer, water soda, fino all'ultima creazione, l'AP, ovvero un aperitivo dal sapore deciso. Prodotti di qualità che sono stati testati in svariati cocktail, realizzati in collaborazione con due barman (Marco Pompili, dello storico Caffè Meletti di Ascoli Piceno, e Luca Fiorillo).

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