A Milano, fuori Expo, per conoscere il territorio dell'Oltrepò Pavese

Il mondo del vino e del gusto dell’Oltrepò Pavese raccontati nel cuore della Milano di Expo 2015 con una serie di aperitivi esclusivi: è l’iniziativa di Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese e Strada del Vino e dei Sapori dell’Oltrepò Pavese, che ha come partner il Consorzio di Tutela del Salame di Varzi e la Comunità del Cibo dell’Oltrepò Pavese. Ogni mercoledì, da giugno a settembre, dalle ore 18 alle ore 22, al Milano Wine Garden di piazza Sant'Ambrogio, 23, uno chef d’Oltrepò proporrà il suo riso d’autore, e vino e prodotti tipici saranno i protagonisti di una serata di racconto, scoperta e degustazione.

Il Milano Wine Garden sorge nella Vecchia Milano, la Milano del vino, un’area che dal Rinascimento agli inizi del Novecento ha visto la vigna crescere all’interno dei giardini dei palazzi. Molte le testimonianze che descrivono il capoluogo lombardo come una città attiva per la produzione di vino. L’obiettivo è far rivivere l’alto valore simbolico della vigna, ripercorrendo le antiche tradizioni contadine e il profondo significato che, da sempre, ruota attorno alla vite a e ai suoi frutti.

La Strada del Vino e dei sapori dell'Oltrepò Pavese


L’Oltrepò Pavese è l’area territoriale meridionale più grande della provincia di Pavia. Si estende su una superficie di circa 1100 chilometri sulla sponda destra del fiume Po e comprende 78 comuni. Il territorio ha la forma approssimativa di un triangolo: il lato maggiore è la riva destra del Po e il vertice, racchiuso fra le province di Alessandria e Piacenza, s'incunea fino all'Appennino ligure‾emiliano.

Nelle dolci colline, costituite da rocce sedimentarie, si coltiva da tempi immemori la vite, tanto che i primi documenti scritti sono di epoca romana, e risalgono a Plinio e Strabone. Con 16.000 ettari di superficie vitata, interrotta solo occasionalmente da boschi di acacie e querce, e 600.000 ettolitri di vini Doc e Docg, a cui si aggiungono oltre 350.000 ettolitri di vino a IGT, l’Oltrepò Pavese costituisce la terza area Doc più importante d’Italia. La Doc comprende un numero significativo di tipologie di vino tra cui, Bonarda, Buttafuoco, Sangue di Giuda, Riesling, Pinot Nero e Moscato.

Ma l’Oltrepò non è solo una terra da vino. Si ha infatti la possibilità di attraversare luoghi di raro incanto, sentieri naturalistici ricchi di tradizioni contadine, ville ottocentesche di ineguagliabile bellezza, colli bordati da vigneti centenari in mezzo ai quali le comunità dei secoli passati hanno edificato pievi e chiese dagli alti campanili e castelli che ancora oggi, a distanza di tanti secoli, sembrano ergersi a protettori delle loro valli.

E dopo aver visitato gli antichi centri storici, come Casteggio, l'antica Clastidium, dove si possono visitare ancora oggi i resti della fontana di Annibale; Broni, vivace cittadina commerciale in cui non mancano anche notevoli opere architettoniche; Stradella, il cui nome è diventato famoso in tutto il mondo per la produzione delle fisarmoniche e Santa Maria della Versa, uno tra i più rinomati centri dell'Oltrepò se si parla di spumanti, non si può che fermarsi a tavola, per assaggiare le specialità di questo territorio. Su tutte, i salumi, come il Salame di Varzi Dop, la pancetta pavese, la coppa, il lardo. Poi i formaggi: i caprini, il nisso e la formaggella di Menconico, accompagnati dal pane miccone dell'Oltrepò Pavese.

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