Su La Stampa Paolo Massobrio riporta la storia di Giuseppe Pagano, l’imprenditore che nel Parco del Cilento ha puntato sull’aglianico. E non solo.

Un connubio forse azzardato ma sicuramente riuscito, quello tra vino e bufale proposto da Giuseppe Pagano, imprenditore nel settore turistico che a Stio, nel cuore del Parco del Cilento, ha avviato due avventure parallele; l’allevamento di bufale e i nuovi vigneti, appunto. Su La Stampa di oggi si fa portavoce della sua storia Paolo Massobrio, che racconta i vini prodotti da Giuseppe nell'azienda agircola San Salvatore (c.da Zerilli - tel. 0828.1990900) con l’aiuto dell’enologo Riccardo Cotarella e dell’agronomo Alessandro Leoni. Tra i migliori assaggi, tre grandi interpretazioni di aglianico: il Paestum Aglianico Jungano 2014, Paestum Aglianico Omaggio, che celebra il critico d’arte Gillo Dorlfes, e il metodo classico Rosè chiamato Joi. Ma da provare sono anche il Bianco Palinuro e il Paestum Fiano Pian di Stio. Pura eleganza (e sostanza) cilentana.

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