Dalla celebre cantina valdostana, grandi vini e uno chardonnay dalla classe infinita

Nessuno come chi lavora la terra, ha gli occhi al cielo. Per invocarne la benevolenza, per cercare di intuirne le possibili intenzioni. Nei giorni scorsi, un’ondata di maltempo, del tutto inattesa, accompagnata a un improvviso abbassamento delle temperature, anche sotto lo zero, ha provocato gelate estese con effetti devastanti su vigneti, frutteti e ortaggi da nord a sud, con una stima di oltre 100 milioni di euro di danni. Il clima primaverile aveva risvegliato le piante rendendole più vulnerabili e il gelo ha colpito l’agricoltura, quando in molti territori ancora si stavano facendo i conti della grandine che aveva distrutto interi raccolti. A pagare il conto più salato, la Valle d’Aosta dove il gelo ha decimato le vigne più alte d’Italia dove nasce il Blanc de Morgex e de La Salle, la Lombardia, con danni ai vigneti di Oltrepò e Valtellina, e ancora Piemonte e Veneto, Emilia Romagna e Toscana, piuttosto che Campania e Sardegna con la zona del Sassarese che è stata tra le più colpite. Insomma, per molti vignaioli, giorni che rischiano di far diventare la primavera 2017 una stagione da dimenticare.

Dato che tra le zone più colpite, ahinoi, c’è la piccola – grande Valle d’Aosta, questa domenica nel bicchiere mettiamo i vini di quella regione. In particolare scegliamo quelli di una cantina diventata simbolo dell’eccellenza regionale, Maison Anselmet (tel. 0165904851) di Villeuneuve, da pochi decenni con cantina “moderna”, dal 1585, famiglia legata al vino. Renato Anselmet, ha ripreso nel 1978 a produrre vino, poche bottiglie per tenere via la tradizione di famiglia. Oggi con Giorgio la produzione è di oltre 100.000 bottiglie. Molti i suoi “gioielli”, a partire da quel Le Prisonnier da Petit Rouge, Cornalin, Fumin e Mayolet pluripremiato e grandissimo rosso. Una grande sorpresa per noi, tuttavia, lo Chardonnay. Dal colore giallo oro, ha naso fine e floreale con note di fiori d’acacia e camomilla, note fruttate di melone e mela, mentre al palato è secco, dal sorso minerale e dall’acidità bilanciata, sorso armonico e persistente.

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