Nerento Chianti Classico Gran Selezione Docg, ovvero quando il Sangiovese è grande!

Quando grandi persone si mettono insieme, e tra loro c’è sintonia, quello che ne può derivare è qualcosa di sorprendente, di grandissimo. In questo senso l’unione fa la forza, alla stessa stregua del contrario, peraltro, visto che anche quando mediocri si uniscono il risultato non è un pasticcio, ma un disastro. Ebbene, se la regola vale per ogni settore, non fa eccezione il mondo del gusto.

È la sorpresa di un giorno di inizio estate, quando accade di conoscere un progetto nato dall’unione dei talenti di due grandi, appunto, Alan Hulsbergen, imprenditore, e Franco Bernabei, enologo, e che ha nome Villa Trasqua. Sarebbe banalizzare, dire che è una tenuta. Lo è, ma in verità è di più, è un’esperienza che affonda le sue radici nel cuore e nella storia della Toscana. Negli ultimi anni sono molti gli imprenditori che hanno scelto di fare business con il comparto vitivinicolo, considerandolo “gallina dalle uova d’oro”. Errore. Così come molti i produttori che hanno inseguito la moda del momento, legno e “vini del falegname”, “vini frutto”, “vini marmellatosi”… Altro errore. Ebbene a Villa Trasqua hanno intrapreso una strada che non insegue globalizzazione e omologazione, non conosce la “fretta”, ma dà voce a identità, unicità, italianità, con la via impegnativa, ma che porta lontano, della zonazione, della microzonazione aziendale, della valorizzazione del territorio e della sua identità di terra, ossia del terroir. Con l’obbiettivo ambizioso, visionario, ma voluto con forza, di creare un parco di sostenibilità che non ha eguali.

Fondamentale la figura di Franco Bernabei, la cui visione, la cui esperienza, e la cui grande professionalità, si traducono in un’enologia che non è tecnica correttiva, ma battaglia per la conquista di quella che lui in modo schietto è solito chiamare “nostralità”. Nulla è lasciato al caso. Clima, suolo, materiale vegetale, tecniche agronomiche. Ogni valutazione ha come scopo favorire il miglior risultato enologico finale. Morale oggi Villa Trasqua è sinonimo di vigneti, uliveti e bosco, con le sue vigne che hanno collocazione nella parte più antica di Castellina in Chianti. Dedicarsi alla produzione e alla vinificazione biologica, rendendo le caratteristiche del terreno il valore aggiunto riconoscibile, nel bicchiere, la sfida vinta dagli Hulsbergen e Bernabei.

Una decina i vini in produzione, e tutti di classe. Ma se gli Igt meritano attenzione e l’affascinante Trasanto, Vin Santo del Chianti Classico Occhio di Pernice è un piccolo gioiello. Per noi è tris d’assi, il trio Chianti Classico Docg, Fanatico Chianti Classico Riserva Docg e Nerento Chianti Classico Gran Selezione Docg. In particolare quest’ultimo ha stoffa da vero fuoriclasse e ci ha conquistato con il suo colore rosso rubino intenso, il suo naso complesso, profondo, elegantissimo con profumi di prugna, ribes, mirtillo, marasca, nota entusiasmante tufacea, fine speziatura con sentori di vaniglia, caffè e liquirizia, sorso di grande piacevolezza, con bella trama tannica, freschezza, formidabile sapidità, e lunghissima persistenza. È vino “gengivale”, di carattere, che in bocca fa sentire tutta la sua grandezza, ma che conquista per la sua anima “michelangiolesca”, svelando una personalità che è forza, sì, ma che è soprattutto eleganza, armonia, bellezza. Questo è gran vino fa onore alla Toscana!

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