Roberta Moresco, enotecaria e sommelier, per la prima volta firma due vini. Davvero inconsueti

Sono gli azzardi a nascere dai sogni, o i sogni ad essere alimentati dagli azzardi?
Domanda marzulliana, ma che sorge quasi spontanea, assaggiando i due vini firmati da Roberta Moresco.
Roberta, col marito Guerrino Bortolomiol, dal 1995 sono i titolari di Emmebi bevande. Hanno cominciato distribuendo porta a porta acque minerali e fornendo confezioni natalizie per le aziende. Nel 2005, con la nuova sede di Marostica, hanno dato vita ad una fornitissima enoteca (Roberta è sommelier), che propone anche un’attenta selezione di prelibatezze gastronomiche.

Ma è il 2016 l'anno dell'azzardo, e dei sogni. Perché, per la prima volta, due vini escono con la firma di Roberta Moresco: un millesimato dry (Cuvée, 6000 bottiglie, prezzo al pubblico € 7.80) e un rosso (Azzardorosso, 3000 bottiglie, prezzo € 8.90), che nascono da esigenze differenti.

Il Cuvée risponde ad una precisa commerciale – spiega Roberta – ovvero, avere un vino da abbinare ai dolci, che non fosse il Prosecco, che molti erroneamente mi chiedono per fine pasto. Invece il Cuvee, che ha un residuo zuccherino più alto (22 g/l), ha la stoffa per affiancare tutta la pasticceria secca”.
Spumantizzato dalla cantina Bellussi, ottenuto da uve chardonnay e glera, ha profumi di mela verde e frutta esotica. In bocca è di buon equilibrio: fresco, fruttato, con quel residuo zuccherino che dona morbidezza, e un perlage abbastanza fine. Centrato, per un abbinamento con una pasta frolla.

E c'è poi l'AzzardoRosso. Questo sì, nato dai sogni. Ovvero, cercare il punto di equilibrio tra due vini amati da Roberta: Corvina e Pinot Nero. “Ho unito il lavoro di due grandi nomi ponendo a suggello la mia firma. La corvina è coltivata da Speri in Valpolicella, il pinot nero da Maculan a Breganze”. I due vini, fino all'assemblaggio, fanno vita separata: il pinot nero affina per 12 mesi in barrique di rovere, la corvina in acciaio e poi cemento. Vengono poi assemblati, con una percentuale maggiore di corvina (60%).

Il risultato? Colore rubino con riflessi violacei. Profumi croccanti di ciliegia e prugna, che ricordano la corvina, e un leggero afflato balsamico. In bocca, è di buona eleganza, dai morbidi tannini, per una struttura segnata dal pinot nero. Abbastanza persistente, con finale ammandorlato. Piacevole.

Nei prossimi mesi vedrà la luce un terzo vino, bianco, dal nome IncontroInsolito. Facile capirne il motivo: al vespaiolo tipico del Veneto, si affiancherà malvasia bianca lunga toscana, sotto l'egida di Roberto Cipresso. Un altro sogno di Roberta; un altro azzardo, tramutato in realtà.

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