L’Oltrepò Pavese terra di Pinot Nero? Abbiamo provato a rispondere con una degustazione che si è conclusa con esiti dialettici

L’Oltrepò Pavese è terra di Pinot Nero, ne siamo certi, ma questo è avvincente quando diventa base per spumanti. Più distante invece il risultato della vinificazione in rosso, dove non si riesce a cogliere una linea comune fra tutti i campioni. Certo, ne esistono alcuni da tener d’occhio e qualche etichetta già di rilievo, ma nel complesso manca un’affermazione di squadra e, soprattutto, un’identità comune. Se dovessimo descrivere qual è il carattere generale del Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese, lasceremmo vuota la pagina. Possiamo però raccontarvi i cinque campioni che vi consigliamo di tener d’occhio, per capire come potrà evolvere il futuro del Pinot Nero in questa "terra da Pinot Nero". 

Travaglino 1968 - Pinot nero dell'Oltrepò Pavese 2016 Pernero 
Una delle cantine più apprezzate per la spumantistica e per i bianchi (in uno degli ultimi assaggi abbiamo apprezzato il Riesling) dice la sua in fatto di Pinot Nero vinificato in rosso. Pernero ha un naso molto interessante, pulito, con profumi floreali intensi, piccoli frutti e pepe nero. In bocca è nervoso, ha marcata astringenza ed è decisamente verde. Acerbo ma con ottime potenzialità. 

Alessio Brandolini - Provincia di Pavia Pinot Nero Al Negrès 2016
Dobbiamo ancora ben inquadrare questa cantina, che ci ha stupito positivamente con il Metodo Classico da pinot nero, ma aveva una Bonarda troppo facile. Ora, questo assaggio ci conferma che è proprio il pinot nero che esalta maggiormente i vini, anche nella vinificazione in rosso. Si tratta in questo caso di un campione che al naso riesce a rendere giustizia dell’eleganza del vitigno e in bocca si distingue per il tannino setoso. 

Prime Alture -  Provincia di Pavia Pinot Nero Centopercento 2015
A farci innamorare cinque anni fa è stato il loro Blanc de Noirs che premiammo con il Top Hundred. Questo Pinot Nero ci conferma la buona impressione, anche se manca ancora un po’ di mordente. E’ un vino che al naso risulta di buona intensità, con i marcatori del pinot nero ben presenti. In bocca ha buon equilibrio. E’ un vino tecnicamente ben fatto nel complesso, ma senza l’estro del cannoniere. 

Tenuta di Mazzolino - Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Noir 2014
Eccolo! E’ lui il Pinot Nero che stavamo cercando, sicuramente il migliore della nostra degustazione. Ha un naso profondo, con profumi floreali e note terziarie ben delineate. Nel complesso decisamente pulito. In bocca risulta equilibrato, con un tannino armonico. Ci è molto piaciuto, un vino pronto e perciò all’apice delle sue potenzialità. 

Cantine di Mezzaluna - Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese 2009
Un campione completamente diverso dal resto del panorama, un vino di lungo invecchiamento che va a cercare la sua originalità proprio nell’affinamento. E ci riesce. Al naso mostra grande complessità, con profumi balsamici, di cuoio e inchiostro, mentre in bocca conserva ancora un tannino importante. Una sorpresa.

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