Con il successo di “I Love ITAlian Wines”, da Vinitaly e Ice fatti i primi passi del cammino che nei prossimi mesi mira ad ampliare la presenza dei vini italiani in Cina

Lo avevano promesso a Vinitaly 2019. E lo stanno facendo. C’è un’Italia che muove alla conquista della Cina.
«La Via della seta, inizia concretamente con il vino», ha detto il Maurizio Danese, Presidente di Veronafiere, presentando la seconda edizione del roadshow che si è svolta in questi giorni, grazie ad un lavoro di squadra tra Vinitaly e ICE, con l’organizzazione da Veronafiere, in collaborazione con il partner cinese Pacco Communication Group e con il supporto della rete ICE in Cina, con l’iniziativa “I Love ITAlian Wines”
L’edizione 2019, a cui han preso parte come espositori 55 aziende e importatori vinicoli di 12 province cinesi, ha coinvolto una città in più rispetto allo scorso anno, avendo toccato Pechino (17 giugno), Zhengzhou (19 giugno), Xi’an (20 giugno) e Guangzhou (22 giugno). Per ogni tappa è stata realizzata una capillare attività di promozione offline e online dalla sede di Veronafiere a Shanghai, lavoro rivolto agli operatori professionali del vino delle principali aree metropolitane a un’ora di treno veloce dalle sedi degli eventi: Tianjin, Dalian, Jinan, Shengyang per Pechino; Shijiazhuang, Jinan e Taiyuan per Zhengzhou; Lanzhou, Chengdu, Yichang e Wuhan per Xi’an; Changsha, Shenzhen, Guangxi, Foshan, Zhongshan e Dongguan per Guangzhou.

In un'ottica di marketing territoriale, inoltre, nel corso degli appuntamenti del roadshow sono stati proiettati dei video girati dalla Fondazione Arena di Verona e da Enit-Agenzia nazionale del turismo.

«Il vino del Balpaese – ha detto Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere – ha bisogno di incrementare la propria posizione in un mercato della domanda strategico per il futuro, cresciuto del 106% negli ultimi cinque anni e che ha raggiunto lo scorso anno il valore record di 2,4 miliardi di euro, posizionando la Cina al quarto posto tra i paesi top buyer mondiali, a ridosso dei mercati consolidati degli USA, Germania e Regno Unito.  In questo contesto, Vinitaly è il brand forte del vino italiano in Cina, un marchio riconosciuto su cui stiamo costruendo Wine To Asia, nuovo salone internazionale del vino, la cui prima edizione è in programma nel 2020 a Shenzhen. L’obiettivo è quello di essere un riferimento permanente per il Far east, mercato che vale complessivamente 6,4 miliardi di euro, prossimo ad eguagliare quello del Nord America, e dove Vinitaly si candida a bandiera del made in Italy nell’Asia orientale, frutto di oltre vent’anni di lavoro e iniziative».

Una scelta che va nella direzione tracciata dal Ministro delle Politiche Agricole Centinaio che, in occasione della sua recente missione in Cina, ha ricordato che con il vino si promuovono, non solo uno dei prodotti simbolo dell’Italia, ma anche i territori e le località dell’enogastronomia.

Ai frutti del lavoro prezioso di Vinitaly e al successo del vino italiano in Cina, brindiamo con il Classese Oltrepò Pavese Pinot Nero Brut della cantina Francesco Quaquarini di Canneto Pavese, un piccolo gioiello italiano, della vendemmia 2012 e che ha avuto sboccatura il 20 aprile 2019, che ha colore giallo oro, perlage di somma eleganza, profumi di rara complessità con impatto olfattivo giocato su mandorle e nocciola tostata, note di agrumi canditi e zenzero, e sottili sentori minerali, mentre al palato si presenta strutturato, con freschezza e invitante sapidità in sinergia, a rendere la beva dinamica e di lunga persistenza. Un abbinamento? Da provare con i piatti della cucina cinese!

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