Una panoramica su Roero e Langhe nelle etichette di una cantina votata al nebbiolo

La storia di Cascino Chicco (tel. 0173979411) di Canale d'Alba (Cn) è quella di una sana imprenditoria che parte dalla vigna e dalla terra. La storia è quella di una famiglia umile che dal nonno, con il primo ettaro, arriva a toccare i 40, in un territorio dove le aziende sono sovente di dimensioni ridotte. Il merito di questo successo? Tenere alta l’asticella della qualità già da fine anni Ottanta e il successo dell’Arneis che è stato un volano per l’economia del Roero. Oggi con una cantina nuova (e scenografica) che presenta spazi che da soli valgono il viaggio, comprensiva anche di una cupola per accudire le pupitres, la famiglia Faccenda puo' presentarsi con una serie di etichette importanti. Impressionante per il livello raggiunto da tutti i campioni.

Tra le etichette più interessanti, ai bianchi, il Roero Arneis Anterisio 2015, che segue una vinificazione con macerazione tra buccia e mosto e poi il seguente passaggio in acciaio. Il risultato è un bel campione dal colore paglierino scarico, al naso mediamente intenso con i profumi tipici dell’Arneis quindi mela, agrumi, una bella nota floreale e una sfumatura aromatica. In bocca si distingue per la sapidità e la giusta acidità. Tra i rossi, prima di aprire il lungo capitolo dei vini da uve nebbiolo, si segnala la Barbera d’Alba Bric Loira 2014 affinata un anno in carati. E’ un vino di grande equilibrio, color porpora, intensa al naso con una frutta ancora viva. In bocca ha corpo ed equilibrio. I vini da uve nebbiolo sono il simbolo della produzione aziendale e uno spaccato interessante sulla piramide qualitativa (anche se - vedremo - sarà una piramide rovesciata, con più vini al vertice rispetto alla base). Si parte dal Langhe Nebbiolo 2015 vinificato prima in acciaio e poi circa 6/8 mesi in botti di rovere da 600 litri. Al naso denota una certa freschezza nei profumi, con una speziatura importante mentre in bocca il tannino è ancora da addomesticare. Il Roero Montespinato 2014 è un bel esemplare di Roero. Al naso ha un profilo ampio, con profumi fragranti di rosa e piccoli frutti, mentre in bocca ha corpo, buona salinità e un tannino vivo. Il Roero Valmaggiore riserva 2013 è un grande Roero. Di colore tendente al mattone, ha un naso profondo con la viola che fuoriesce con delicatezza per diventare sempre più vivida, accanto a una presenza caratterizzante di radice di liquirizia. E’ pulito, con una finezza che ritroveremo speculare nell’assaggio dove sarà esaltata da un tannino che si fa seta e un finale lungo che evoca ancora la liquirizia.

Dalle vigne in Monforte d’Alba, località Ginestra, nasce invece il Barolo riserva Ginestra che abbiamo assaggiato nel campione 2009, messo in commercio quindi 7 anni dopo la vendemmia (e dopo aver trascorso almeno 40 mesi in botti di rovere, poi acciaio e quindi bottiglia). E’ un vino elegante e possente al tempo stesso. Pronto, ma capace anche di riservare sorprese nei prossimi anni. E a proposito di sorprese, sono da seguire due altri vini di questa cantina: l’Extra Brut Cuvèe Zero (anche nella versione Rosè), che sono l’ennesima dimostrazione della capacità di questo vitigno di dare ottimi risultati nella vinificazione con metodo classico.

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