Dal giovane e talentuoso Davide Zoppi, il Bonazolae, grande bianco e una sfida chiamata "Ruzzese"

L'orgoglio della Liguria e del nostro Paese sono giovani come Davide Zoppi e realtà come la sua Cà du Ferrà (via Gavazzo 46 - tel. 0187814083).

Aida Forgione (nipote di Padre Pio) e suo marito Antonio Zoppi, vent'anni fa lasciano le loro attività di successo per dedicarsi a un progetto che li appassiona, aprire un agriturismo a Bonassola (Sp). Loro figlio, Davide, è giovane in gamba, ha girato il mondo e sa le lingue, ha curriculum brillante di studi, e nel suo futuro ha una grande carriera nel mondo della giustizia. Dai genitori, però, ha ricevuto un amore smisurato per la terra.

"Quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto. L'ultimo fiume avvelenato. L'ultimo pesce pescato. Vi accorgerete che non si può mangiare il denaro. La nostra terra vale più del denaro".

Convinto di questa verità, quando si presenta l'opportunità di rilevare alcuni terreni dove coltivare la vigna, non ci pensa un secondo, e messa la laurea in giurisprudenza nel cassetto, si lancia in questa avventura. È l'inizio di una storia esaltante, che ha visto Davide con papà Antonio trasformare terre abbandonate in vigneti gioiello dalle cui uve nasce un loro vino straordinario. E che oggi, nonostante le solite, inaudite, difficoltà che accompagnano chi vuol fare e sa fare, sono un nuovo vigneto che è anfiteatro di bellezza mozzafiato, tra una torre saracena e la chiesa di San Giorgio, un angolo di Paradiso che è sorta di affresco michelangiolesco disegnato sulle colline affacciate sul mare e che si staglia davanti a voi, maestoso, sul cielo.

Sono nuovi vigneti anche nelle vicine Cinque Terre a Riomaggiore. Sono la nuova cantina che presto sarà pronta per render ancora migliore l'ospitalità. Sono le coltivazioni di frutti di bosco avviate per impreziosire ulteriormente le terre di proprietà. Soprattutto, sono un altro "sogno" che si chiama ruzzese, vitigno autoctono di pregio salvato dall'oblio e che domani chissà che non possa essere nuova bandiera del territorio.

Davide è vero "angelo matto", e quello che di lui conquista è quella sua voglia di far squadra, di mettersi insieme invece di dividere, che lo vede spendersi per amore della sua terra per unire le forze di chi ha lo stesso cuore. A lui, e al lavoro che sta facendo per questo angolo fatato di Levante ligure, brindiamo con quel suo grande "Bonazolae" , da uve albarola, bosco e vermentino che ha colore giallo paglierino con riflessi oro, ha naso elegantissimo e complesso con profumi di agrumi, e in particolare cedro, note di macchia mediterranea ed erbe aromatiche, con sentori di salvia e basilico, sorso fresco e sapido, armonico e di lunga persistenza. Davide è un grande!

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