In gran spolvero per i 50 anni della doc

I produttori ti dicono che il 2011 non era il 2010, ma poi qualcuno fa la riserva anche del 2011. E quindi è detto: c'è una media, buona soddisfazione per questa annata che entra in commercio. Stamane a Montalcino s'è scoperta anche la figura del degustatore-ghiottone. Ossia quello che prima assaggia le riserve del 2010, con la paura che finiscano. E poi una volta obnubilato da tanta bontà si butta sui 2011 (sigh). Ma perché si degusta viene da chiedersi? Per un piacere personale o per raccontare a qualcuno quello che sarà, o meglio il vino che ci sarà?

Dei nostri assaggi diciamo subito un poker di Brunello 2011 da scoprire. Quello di Tassi davvero eccellente sia nella linea base sia nella selezione Franci, che abbiamo trovato superiore. Grande rivelazione per noi è poi stato il Brunello 2011 di Campogiovanni. Accanto a loro ai vertici assoluti due nostri antichi amori, che si i confermano di anno in anno: Fattoi e Fanti.

Ma nella rosa dei finalisti con voti superiori ai 4 asterischi, ecco Salvioni, La Rasina, Ridolfi, dalla speziatura marcata, Argiano, Capanne Ricci, Uccelliera, Potazzine, Poggio Antico, Mastrojanni, Silvio Nardi, Talenti, San Polo, La Fiorita, Il Poggione, Citille di Sopra, Col d'Orcia, Sesti, altra nostra storica conferma, insieme a Sesta di Sopra e una spettacolare Tenuta di Sesta. Aveva infine una speziatura elegante Baccinetti, altra scoperta degli anni passati in crescita, così come Tiezzi. W il Brunello 2011, vi aspettiamo a Golosaria.

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