A Milano, una nuova realtà dove si fa cultura del gusto

Non è una scuola di cucina. O meglio lo è, ma già dall’insegna, Atelier dei sapori (www.atelierdeisapori.it), si intuisce che si tratta di qualcosa di diverso dalle solite scuole di cucina, appunto. Atelier evoca il laboratorio, la bottega, lo spazio creativo dove si fa cultura, in cui vive l’arte. E la nuova realtà, al via in questi giorni con la sua attività, in primis, vuole essere proprio luogo di cultura gastronomica, nel solco della grande tradizione italiana del gusto, e allo stesso tempo con uno sguardo attento a tutto quanto c’è di nuovo nella cucina italiana.

Tra le figure di spicco coinvolte, significativa la presenza, tra gli altri, di grandi chef come Matteo Scibilia, Giancarlo Spadoni e Gaetano Simonato, di scopritori di cose buone come Martin Sele, di realtà imprenditoriali come Pentole Agnelli di Lallio, La Fenice di Grassobbio, Prime alture di Casteggio, i cui percorsi di successo sono esemplificazione di come qui si voglia operare, favorendo la conoscenza e valorizzando la migliore materia prima, e introducendo alla possibilità di far bene, condividendo quel sapere e quelle tecniche che sono patrimonio frutto di studio ed esperienza.

La prima lezione, sulla cena “di magro” della Vigilia. Poi, nei prossimi giorni fino a Natale lezioni sui piatti della tradizione natalizia italiana, e su come orientarsi nelle feste nella scelta dei vini e nella modalità di apparecchiare la tavola, con spazio anche all’educazione, con proposte anche per i più piccoli, quali “Il villaggio di Babbo Natale”, corso in cui i bambini saranno chiamati a costruire “abeti di pandoro  e montagne di panettone”, in un intrigante gioco di gusto e conoscenza.

Un programma che tutto l’anno, con corsi dimostrativi e pratici, con giornate di lavoro dedicate alle basi della cucina piuttosto che alla realizzazione dei piatti simbolo delle regioni italiane, insegnando i segreti per fare zuppe, pasta, risotti, pesci, carni o dolci, o glorie golose come tortelli, piadine romagnole, sciatt valtellinesi, o panzerotti pugliesi, vuole contribuire a recuperare saperi e sapori dimenticati, cultura, con l’obiettivo alto di riportare la bellezza e il gusto nelle case. Di questi tempi, un’avventura a cui non si può non augurare successo!

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