Presentato a Verona il nobile vino veneto che fa il suo debutto sul mercato, e le prime degustazioni dicono che si tratta di un millesimo da bere ma anche da mettere in cantina

"L’Amarone è un’eccellenza dell’enogastronomia italiana in giro per il mondo, e in Cina, dove non siamo ancora veramente partiti, questo vino potrebbe rappresentare perfettamente il gusto del suo consumatore medio. Il problema però è come andiamo a promuoverci". Così il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio nel suo intervento in occasione dell’apertura di Anteprima Amarone, l’evento del Consorzio di Tutela Vini Valpolicella che segna il debutto sul mercato dell'annata 2015 del nobile vino veneto.

Per quanto riguarda il mercato, l’Amarone chiude il 2018 con un giro d’affari di 334 milioni di euro e un saldo complessivo negativo del 6% sul 2017 a causa della frenata sul commercio estero in alcuni Paesi chiave e per effetto di un millesimo 2014 (-4,6% l'imbottigliato) dai quantitativi modesti. "Dopo anni di crescita l’Amarone ha registrato, al pari degli altri vini fermi italiani, una difficoltà congiunturale su alcuni mercati tradizionali e maturi, ma allo stesso tempo raccoglie segnali interessanti in Paesi che rappresentano il futuro della denominazione, Asia in primis", il commento del presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella, Andrea Sartori.

Per quando riguarda l’annata 2015, le nostre degustazioni hanno confermato che si tratta di un millesimo di altissimo valore. Dai nostri assaggi alla cieca di 68 Amarone 2015, diciamo subito che la rosa dei magnifici 6 ci ha dato questi nomi, Cà dei Frati, Riondo Collis, San Cassiano, Pietro Zanoni e Zeni 1870, con la sorpresa del campione che più ci ha conquistato che è quello di Ederle, piccola azienda veronese del giovane e appassionato Giovanni Ederle.

Il suo Amarone, dal bel colore rubino intenso, dal naso floreale con note di rose rosse e viole, dai profumi di frutta rossa e dai sentori di spezie, tabacco dolce da pipa, erbe balsamiche, grafite e liquirizia, dal gusto caldo, ma non squilibrato, armonico, dalla lunghissima persistenza.

Grandi conferme le abbiamo avute anche da Carlo Boscaini, Cà la Bionda, Corteforte, Dal Cero, Degani, Benedetti Corte Antica, Fasoli, Secondo Marco, Vigneti di Ettore, Villa Spinosa e Zymè. Voti alti anche per realtà più giovani e ancora meno conosciute, come Aldegheri, Corte Figaretto, Scriani, Massimago, Le Guaite di Noemi, Tenuta Santa Maria, e Tinazzi. "Amarone 2015? L'annata migliore degli ultimi 30 anni, migliore dei millesimi 2011, 2001, 2000 e stiamo parlando di annate da ricordare» ha detto Daniele Accordini. Il 2015 è davvero un millesimo da bere ma anche da mettere in cantina!

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