La notizia

Olio di oliva ai minimi storici: la produzione italiana crolla del -38% per un totale di appena 298 milioni di chili. E’ quanto emerso dai dati Ismea/Unaprol presentati alla Giornata nazionale dell’extravergine italiano al Mandela Forum di Firenze in Toscana. Un andamento che - sottolinea la Coldiretti - si riflette sulla produzione a livello mondiale dove si prevede una carestia dei raccolti per effetto del crollo della produzione anche in Grecia con circa 240 milioni di chili (-20%) ed in Tunisia dove non si supereranno i 110 milioni di chili (-21%). In rialzo Spagna e Turchia. @ E problemi per l’olio anche al ristorante, dove sarebbero fuorilegge 3 contenitori su 4 (76%) che non rispettano l’obbligo del tappo antirabbocco entrato in vigore quasi 2 anni fa. Secondo l’indagine on line condotta dal sito www.coldiretti.it, nel 33% dei casi sulla tavola al ristorante c’è un'oliera senza alcuna indicazione sul contenuto, nel 43% delle volte una bottiglia di olio con etichetta, ma con tappo che permette il rabbocco e solo nel 24% dei casi viene servita una bottiglia di olio con etichetta e tappo antirabbocco a norma di legge. (Fonte: Coldiretti) @ Novità in arrivo nel campo dell’agricoltura; spetterà alla Conferenza Stato Regioni decidere se utilizzare o meno il biotech nei singoli Territori. Dopo l’ approvazione del parere sullo schema di decreto legislativo sulla coltivazione di Ogm, in Commissione Agricoltura della Camera oggi arriva lo stop a eventuali iniziative nelle singoli Regioni da parte di agricoltori pro o contro le biotecnologie. (La Stampa) @ Ma in tema di Territori, dalla Camera dei Deputati arriva anche un’altra buona notizia, ovvero l’approvazione all’unanimità del disegno di legge per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni e dei territori montani e rurali. Un’opportunità per il Paese che fa esultare anche Coldiretti, che attraverso una nota stampa ha fatto sapere: “Questa approvazione è una svolta per tutelare e valorizzare un patrimonio naturale e culturale senza eguali. Nei piccoli comuni vivono 10,3 milioni di italiani, con oltre 300mila imprese agricole impegnate per assicurare la salvaguardia delle colture tradizionali e il mantenimento delle tipicità alimentari. (…) 3 piccoli comuni su 4 sono il territorio di riferimento per gli allevamenti destinati alla produzione di salumi o formaggi Dop, mentre nel 60% dei casi si trovano gli uliveti da cui si ottengono i pregiati ilii italiani a denominazione di origine”. Risultati che, secondo il presidente Roberto Moncalvo: “Devono essere sostenuti con un modello di sviluppo che recuperi in queste aree i troppi ritardi infrastrutturali e nei servizi offerti, con interventi in grado di valorizzare una straordinaria risorsa che può diventare la forza sociale ed economica di una nuova fase di sviluppo”. @ Continua a far discutere la “guerra del panino”. In riferimento alle polemiche suscitate dal rifiuto di alcune scuole di far portare agli studenti il pranzo da casa, Su Libero di oggi Gianluigi Paragone affronta il tema con un’analisi delle motivazioni che hanno spinto Scuole e Comuni verso questa decisione, prettamente di tipo igienico-sanitario. E a loro discolpa aggiunge: “E’ un errore preparare ai figli il pranzo da portare in classe. Sedersi con gli altri, e mangiare le stesse cose, è educativo”.

Savini sbarca a New York e prosciutti per tutti i gusti

Il ristorante Savini di Milano è pronto ad apparecchiare a New York. Parola di Sebastian Gatto, amministratore delegato del celebre locale milanese, che dopo la recente apertura nel centro di Londra, su Panorama confida di pensare già anche a New York. E a proposito dell’arrivo in Galleria (dove ha sede, appunto, il Savini) del dirimpettaio Carlo Cracco, dice: “Ben venga la concorrenza, se è di alto livello”. @ Ma sulle stesse pagine è da leggere anche la mini-guida di Francesco Zonin, il vignaiolo globetrotter che a Marta Galli rivela i suoi indirizzi del cuore, dal Giappone “Etico e goloso” alle colline del Chianti, “Più lento e rilassato”. @ Non tutti i prosciutti sono uguali. Parola di Fiammetta Fadda, che sempre su Panorama propone un viaggio alla scoperta dei mille sapori del maiale. Non senza curiosità: storicamente parlando, ad esempio, il prosciutto di Parma è un vero arrampicatore sociale: “Non era nemmeno nominato tra i prodotti italiani all’Esposizione Universale di Parigi nel 1900. Ma, nel frattempo, l’invenzione dell’affettatrice ne ha fatto esplodere la socialità e da derrata famigliare e contadina è diventato un bene di consumo di lusso, tutelato da Consorzi e Dop”. (Panorama)

Rubriche

Su La Stampa di oggi Paolo Massobrio scrive della cantina Spertino Luigi, che nel Monferrato astigiano produce una Barbera sorprendente, in cui si sentono anche le mandorle. @ Sulla stessa pagina, Rocco Moliterni intervista Norbert Niederkofler, chef del Sant Hubertus in Alta Val Badia, che a proposito della sua cucina confida: “Amo i contrasti che potremmo definire yin e yang, se in un piatto c’è qualcosa di morbido aggiungo un pizzico di croccante, se ho acidità cerco di mettere anche dolcezza”. @ Nuova sosta anche per Edoardo Raspelli, che questa settimana recensisce i piatti dell’Osteria Del Molar di Envie (Cuneo), con voto finale: 13/20.

Il Pensiero

Quello di oggi è di Federico Francesco Ferrero, che su La Stampa riporta la storia della Signora Giuseppina per affrontare il tema (ampio) dell’accessibilità al cibo. ”La minestra di verza e patate della Signora Giuseppina è la più buona che abbia mai mangiato. Un piatto figlio della miseria, che oggi anche Nico Romito ripropone in una versione diversa ma altrettanto buona, che costa più di 30 euro. E questo Giuseppina non lo capisce. I prodotti della sua terra sono diventati presìdi rari e cari. (…) Il cibo buono e sano pare sia per pochi e i contadini africani forniscono agli chef materia per piatti che non potranno mai comprare. Dopo il Salone del Gusto, Giuseppina, mi ha lasciato una domanda. C’è ancora un passo da fare perché la controrivoluzione di Slow Food diventi popolare?".

L'assaggio

All’Osteria H2O (via Pergola, 10 - tel. 0365503225) di Moniga (BS). Affacciato sul Lago di Garda, un locale che è sintesi perfetta di genio, gusto e bellezza, gestito da tre veri talenti: Manuel Lombardi, Saulo e Francesco Della Valle. Nelle sale luminose dove regna il contrasto tra il bianco e il legno, si gustano coregoni all’olio, tagliolino di storione e caviale al fumo di ulivo, il risotto con lumache di vigne e capesante, ma ance l’entusiasmante barracuda con soffritto di aromi, morbido di patata e cannella. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti.

Il Vino

E’ il Fiano di Avellino 2012 della cantina Di Prisco (tel.0825475738) di Fontanarosa (Avellino). Un gran bianco, di persistenza piuttosto lunga. Leggo solo ora sull’etichetta che lo consigliano sui crostacei. Noi lo abbiamo abbinato a ostriche e astice. Ed era perfetto. Complimenti Di Prisco!