La notizia

Coltivare senz’acqua è possibile. Ne è convinto Federico Felli, l’agricoltore titolare di Cascina Nuova che nell’alessandrino ha dato avvio ad un metodo di coltivazione sperimentale “A metà strada tra filosofia e agricoltura biologica”. E su La Stampa svela le caratteristiche di questa tecnologia: “Basta un rullo speciale - il roller crimper - da attaccare al trattore, che di fatto aiuta a concimare il terreno schiacciando le piante da sovescio, cioè quelle utilizzate tra una coltura e l’altra per arricchire il terreno, e facendole diventare una pacciamatura”. E l’acqua? “E’ un fattore limitante, uno spreco di energia incredibile”. (La Stampa) @  Il riso è il primo ambasciatore contro la fame nel mondo. Lo scrive su Simona Marchetti, che su La Stampa di oggi racconta la storia del centro ricerche dell’Ente Risi, che nel cuore della Pianura Padana custodisce il patrimonio genetico delle varietà che hanno fatto la fortuna della risicoltura. Qualche curiosità: 1510 tipologie di sementi sono custodite in una camera blindata a temperatura controllata. 200 sono coltivate oggi in Italia, 300 sono di provenienza nazionale e 500 si trovano nelle risaie di tutto il mondo. La cultivar più antica è il “Lencino” (selezionata nel 1857), seguita dal “Chinese Originario” e dal “Vialone Nero”. L’obiettivo è di ottenere con incroci mirati risi sempre più produttivi, resistenti agli agenti patogeni e alla siccità. Con il fine ultimo di sfamare il mondo. (La Stampa) @ Dal riso allo zafferano, una coltura sempre più diffusa che in Lombardia sta spopolando, diventando un vero e proprio business protagonista di molti eventi. Sul Corriere della Sera il viaggio di Marisa Fumagalli alla scoperta delle realtà lombarde che hanno investito nell’oro rosso: da Rolando Germani che porterà il suo “Zafferano Collina D’Oro” alla prossima edizione di Go Italy@Manor Food in programma a Lucerna, a Zafferanami (Varedo); dall’azienda Agricola Voglia di Verde (Ronco Briantino) a Luisa Gamba (Dossena), da Cascina Caiella (Casorate Primo) a Zafferanza, l’avventura agricola intrapresa da 4 giovani brianzoli che presentarono il loro primo raccolto proprio in occasione di Golosaria Milano, nel 2013. (Corriere della Sera) @ Si chiama Bee My Job ed è il progetto dell’associazione Cambalache di Alessandria volto ad insegnare a rifugiati e richiedenti asilo il mestiere dell’apicoltore. I partecipanti di quest’anno sono 20 e venerdì pomeriggio hanno assistito alla prima lezione all’aperto. “Molti di loro - ha dichiarato la presidente dell’associazione Maura Alacqua - inizieranno il tirocinio in azienda tra qualche settimana. (…) I ragazzi sono molto contenti perché capiscono di avere un’opportunità importante”. (La Stampa ed. Alessandria) @ 7.000 forme sequestrate e 60 produttori denunciati. E’ il bilancio dell’inchiesta sul latte contaminato avviata dalla procura di Brescia. Una situazione che ha spinto la Regione Lombardia ad intervenire con un piano di gestione straordinaria con 6.000 controlli straordinari nelle aziende zootecniche e negli stabilimenti che lavorano il latte per controllare la presenza di aflatossine. Pronto anche l’intervento del direttore generale del Consorzio Grana Padano Stefano Berni, che ha detto: “I consumatori possono stare tranquilli. (…) Da questa vicenda il Consorzio è il primo ad essere danneggiato. Un danno provocato da pochi soggetti che hanno voluto fare i furbi e verso i quali agiremo con rigore e fermezza”. (Libero) @ Arriva in Darsena la prima pizzeria aperta tutta la notte. Da venerdì 8 aprile la catena di specialità al trancio Spontini aprirà un nuovo locale a Milano, in via Vigevano, con la novità che sarà la prima pizzeria aperta tutta la notte. (Libero Milano)

Lievitati 3.0 e cioccolatomania

“La nuova frontiera dei lievitati si chiama pasta madre viva”. Lo scrive Luca Ferrua, che su La Stampa di oggi spiega vantaggi e numeri dell’ “anima della lievitazione”; 15 giorni il tempo in cui si rigenera la pasta madre dal punto di vista biologico; 2000 a.C l’anno di scoperta della pasta madre in Egitto e 540 i locali nel mondo che hanno aderito all’associazione Pasta Madre, celebrata da moltissimi chef tra cui Renato Bosco, Simone Padoan, Lucca Cantarin e Davide Palluda che dice: “Tra me e lei c’è un grande amore. Anzi, è un’unione civile”. E sulla stessa pagina interviene anche Rocco Moliterni, che a proposito del lievito di birra scrive: “L’oggi aborrito lievito di birra si può considerare come il lupo cattivo della favola di Cappuccetto. Ma non è proprio così: se non si ha tempo, il lievito di birra accelera il processo di lievitazione, ma nel nostro stomaco gli effetti si sentono”. (La Stampa) @ Ritorno in tv per chef Cannavacciuolo, che domenica sera è ricomparso sugli schermi di Sky (canale 9) con la nuova serie di Cucine da Incubo, che comprenderà 10 puntate ma utilizzerà un forma già collaudata; prima Antonino passerà in rassegna i guai dei ristoranti “bolliti”, poi metterà in sesto personale, menu e look. E mentre su Libero Carlo Cambi lo definisce: “Una bella eccezione nel panorama dei cuochi star del piccolo schermo”, sul Corriere della Sera Aldo Grasso scrive: “Si capisce ben presto che il problema è sempre umano, ad aver bisogno di una mano (o una manata) da parte del monumentale chef sono i gestori, più che i ristoranti. Chef Antonino sgrida e consola, ammonisce e motiva. E funziona meglio da solo che nel quartetto di MasterChef”. @ Coccola o spuntino energetico? Ormai sdoganato dal semplice comparto dei “dolci”, il cioccolato è diventato protagonista di creazioni d’effetto e trattamenti di bellezza. Inoltre, è stato appurato che ogni italiano ne consuma almeno 4 kg ogni anno e sono sempre di più i “consumatori seriali” che scelgono corsi di degustazione per imparare identificare 600 aromi diversi. I suoi pregi? E’ antiossidante, ha effetti benefici sul sistema cardio-circolatorio e migliora l’umore. (La Repubblica) @ Tessuti contro la ‘Ndrangheta. E’ la storia di Cangiari, il marchio lanciato da 18 donne che venerdì 18 marzo ha sfilato e vinto a Dubai il premio Eco-Fashion con una collezione di capi di sete e lane tessute a mano con tecniche antichissime. Una storia di successo che comprende una rete di 20 tessitrici, un laboratorio centrale di sartoria e due laboratori industriali oltre a uno show room a Milano nei locali confiscati a una cosca del Catanzarese. Una realtà nata a corollario di un gruppo cooperativo fiorito negli ultimi anni, che oltre a Cangiari comprende 9 coop sociali, 2 associazioni di volontariato, una Fondazione, 2 coop non sociali e 28 aziende agricole. (La Stampa) 

Dilemma del caffè, poteri della mirra e cibo spazzatura

Il caffè fa bene, purché preso a piccole dosi. lo scrive Elena Dusi, che sul Venerdì di Repubblica spiega pregi, difetti e incognite legate a questo ingrediente amatissimo, ma anche molto discusso. Ma qual è il segreto per una corretta assunzione? La misura. Secondo un articolo dell’Università di Harvard, 2 o 3 tazze al giorno riducono leggermente il rischio di morte per malattie di cuore, neurologiche, diabete tipo 2 e suicidio. @ Basta un poco di mirra e lo stomaco va…su. Lo scrivono Caterina e Giorgio Calabrese, che su Sette descrivono le qualità di questo vegetale originario dell’India: “Sotto forma di bacche rosse e amare, funziona bene come analgesico e antibatterico”. @ Chi salverà le vittime del cibo spazzatura? Se lo chiede Marino Niola, che sul Venerdì di Repubblica affronta il tema dell’allarme sociale legato alla diffusione del cibo spazzatura. “Sta cambiando letteralmente la taglia del Pianeta - scrive - preannunciando un futuro pieno di oversize. Candidati alla malattia e all’infelicità. Un’apocalisse lipidica da scongiurare con le buone o con le cattive. Anche perché ripropone la forbice sociale e culturale che è alla base del dilagare epidemico dell’obesità: Da una parte l’elide dei superinformati, dall’altra le masse meno alfabetizzate e meno garantite che sono le principali finanziatrici del cibo cattivo”.

Ho capito bene?

Il medico al galoppo non fa più solo parte della storia. Nelle Langhe infatti il dottor Anfosso ha riabilitato il cavallo come mezzo di trasporto e fa visita a domicilio ai suoi pazienti in sella alla cavalla Sissi. “In queste colline è più comodo” spiega su La Stampa di sabato il medico condotto, oggi sessantaduenne, che fino ai 50 anni ha fatto gare di equitazione. 

Il pensiero

“Da animalista dico ai vegani: non azzannate i carnivori”. Su IlGiornale di oggi Vittorio Feltri, nel suo editoriale, stigmatizza la contrapposizione polemica tra carnivori e vegetariani che ha raggiunto l’acme, tra il serio e il faceto, nell’episodio di Cruciani. Il conduttore della Zanzara, dopo aver inneggiato più volte nei giorni scorsi al consumo dell'agnello, è stato raggiunto negli studi radiofonici da un gruppo di animalisti da cui si è difeso brandendo un salame. Feltri consigli a Cruciani di adarsi a vedere i mattatoi (e magari modererebbe le sue opinioni) dall’altra ai vegani e vegetariani di calmarsi, bevendo una camomilla.

L'assaggio

Al Cavallo Scosso (via al Duca 23/D - tel. 0141211435) di Asti. Una nuova scoperta del GattiMassobrio che riprende il nome da un’immagine del celebre palio. In cucina opera il giovane (e bravo) chef Enrico Pivieri, capace di stupire con piatti che vanno dal Black Egg, ovvero tuorlo d’uovo fritto con fonduta al raschera e gocce di pomodoro confit ai ravioli di salsiccia di Bra con composta di cipolle rosse e crema di Parmigiano; quindi la selezione di pesce alla piastra oppure il galletto arrostito con purea alla paprika affumicata, chips e gocce di peperone. Si chiude con i dolci, tra cui spicca il parfait al caramello e sale Maldon con riduzione ai frutti di bosco. La sosta di Paolo Massobrio su ilGolosario.it 

Il Vino

E’ il Rosato Minnamentu della cantina Li Duni (tel. 079 9144480) di Badesi (OT). Imperioso fin dal colore rosa intenso che sfiora il rubino. Al naso ci sono netti i profumi di ciliegia e frutti di bosco che torneranno poi intatti nel retrogusto con piacevoli sentori di erbe aromatiche. In bocca è caldo, minerale, lungo. E’ un vino che il manuale del sommelier vorrebbe abbinare a una zuppa di pesce e che, invece, si può tranquillamente accostare al maialino. Lo scrive Fabio Molinari nell'approfondimento su ilGolosario.it