La notizia

Quali saranno gli effetti della Brexit sull’agroalimentare italiano? Mentre la domanda rimbalza con insistenza su tutti i giornali, dalla Camera di Commercio italiana di Londra arrivano le prime rassicurazioni, e il presidente Leonardo Simoncelli commenta con ottimismo il report dell’Institute of Dirtectors che prevede scenari foschi e l’esodo dall’Inghilterra di almeno una società italiana su cinque. “Non si può pensare di trasferire produzione, macchinari e sedi - dice - Il fatto è che le aziende che sono nel Regno Unito, lo sono perché hanno puntato a conquistare fette di questo mercato. Che senso avrebbe andare altrove?”. A confermare la sua teoria anche due operatori dell’agroalimentare italiano stabiliti a Londra, Renzo Orlandi e Stefano Tobino, che pur confermando un aumento del valore delle merci assicurano: “Continueremo a operare qui. Gli inglesi continueranno a mangiare la pizza, a volere la pasta e a comprare il prosciutto”. (La Stampa) @ E se l’agroalimentare italiano sembra salvo, altrettanto non si può dire per lo Scotch. A lanciare l’allarme è l’Associazione dei produttori scozzesi,  per cui l’addio alla UE mette a rischio 1miliardo di sterline in esportazioni e alcune migliaia di posti di lavoro. Senza contare le ricadute sull’indotto dell’orzo, che copre il 70% della superficie agricola della Scozia, e gli accordi negoziati dall’ UE in Vietnam e Corea, dove le tariffe sono passate dal 45% allo 0%, facendo decollare le vendite. Ma il rischio maggiore resta la perdita della denominazione di origine, con il conseguente boom di imitazioni. Stessa sorte che potrebbe toccare al formaggio Stilton e ai Cornish Pastry della Cornovaglia, sfiziosità “made in UK”. (La Repubblica) @ Dagli effetti della Brexit alla spesa (amata) degli italiani. Secondo una ricerca Nielsen, il 60% degli italiani ama fare la spesa, piazzandosi - in termini di gradimento - subito dopo i turchi (79%) e molto prima di greci (53%), tedeschi (52%), spagnoli (47%), inglesi (44%) e francesi (42%). Una passione che ha spinto il mondo della grande distribuzione ad immaginare per il futuro prossimo scenari quasi fantascientifici, con punti vendita che si evolveranno in veri e propri centri servizi. Ma come sarà il supermercato del futuro? Secondo i dati, il 29% degli italiani vorrebbe un ufficio postale, il 27% una farmacia, il 25% un distributore di benzina nel parcheggio; il 20% prenderebbe lezioni di cucina e si fermerebbe al fast food per mangiare qualcosa, mentre il 19% approverebbe l’installazione di uno sportello bancomat all’interno dei centri commerciali. Per migliorare lo svago, infine, il 15% vedrebbe bene un’area salute e una di beauty care. “Lo shopping è diventato un’esperienza di valore - ha commentato l’ad di Nielsen Italia Giovanni Fantasia - La sfida si gioca sulla possibilità di trasformare la trafile di commissioni del sabato in una sosta piacevole a basso livello di stress”. (La Stampa) @ Torna a crescere il Pil delle regioni meridionali, che nel 2015 ha registrato un aumento del +1%, superando la media del resto del Paese rimasto fermo al + 0,8%. Un dato confermato dall’ultimo rapporto dell’Istat, che ha evidenziato come la ripresa sia stata trainata dal settore dell’agricoltura, cresciuto del +7,3%, ma che secondo gli esperti potrebbe non essere sufficiente. “Con la sola agricoltura non si può andare molto lontano - ha commentato Emanuele Felice dell’Università autonoma di Barcellona - C’è un ritardo nell’industria del Mezzogiorno che rischia di acuirsi. Aziende troppo piccole, poco innovative e scarsamente internazionalizzate. Le eccellenze ci sono, ma non fanno sistema”. (La Repubblica) @ “Il territorio è l’elemento su cui di fonda la nostra identità, e la base da cui partiamo per innalzare costantemente gli standard di qualità della nostra produzione”. A parlare è Marco Caprai, titolare dell’omonima cantina di Montefalco, che ha contribuito ad esportare il Sagrantino nel mondo. Ne parla oggi Pierangelo Boatti su Libero. 

I successi del made in Italy

Si è svolta venerdì 24 giugno, presso la sede della Camera di Commercio di Alessandria, la premiazione delle imprese vincitrici del 42° Concorso Enologico della provincia di Alessandria, “Premio Marengo DOC” e delle nuove strutture Marchio Q – Ospitalità Italiana. La serata è stata condotta da Paolo Massobrio, che ha introdotto ciascuna delle 58 aziende premiate tracciandone un sintetico profilo. “Il connubio imprese certificate Marchio Q –Ospitalità Italiana e aziende produttrici di vino premiate Marengo DOC – ha commentato il Presidente Gian Paolo Coscianon può che dare lustro al nostro territorio”. @ E a festeggiare un riconoscimento importante è anche il gruppo Pedon, nostro partner nell’edizione veneta di Golosaria. Al direttore marketing Luca Zocca, infatti, è stato assegnato il premio “Le Fonti 2016” come marketing manager dell’anno per l’innovazione di prodotto nel settore alimentare. La giuria ha premiato Zocca “Per aver guidato con lungimiranza la strategia di comunicazione e marketing di un’eccellenza italiana leader, che punta sull’innovazione dell’offerta e per aver promosso iniziative etiche rilevanti, come il progetto Save The Waste da cui nasce un imballo sostenibile e 100% riciclabile”. Pronto il commento del vincitore (nella foto): “Siamo molto orgogliosi di questo ambito riconoscimento che premia il progetto Save The Waste e ne riconosce la valenza. Questo progetto è la prova che coniuga ricerca, innovazione di prodotto e di packaging con valori di sostenibilità ed etica non solo è possibile, ma si dimostra vincente per la crescita dell’impresa”. 

L'Europa si perde sulle vongole, la terza prova diventa gourmet e la fine del pane del clan

Se l’Europa si perde….sulle vongole. Da gennaio, burocrazia permettendo, nei mari italiani si potranno pescare anche vongole di 22 millimetri, contro i 25 finora consentiti dal regolamento UE. A prima vista sembrerebbe un’inezia, da cui però passano le sorti di più di 700 imprese e dei 1.600 pescatori che da tempo di battono per cambiare le regole. Ieri la commissione scientifica per la pesca ha dato il via libera al compromesso, ma ora la Commissione Europea deve preparare l’atto delegato, che non sarà pronto prima di ottobre, dopodiché il parlamento avrà tempo due mesi per dare la conferma definitiva. “Noi siamo pronti, loro no. - ha commentato il presidente della cooperativa pescatori di Rimini Carlo Cevoli - Questo per noi è un cambiamento importante. Ma bisogna arrivare alla Gazzetta Ufficiale”. (QN) @  Intanto, sul tema molluschi interviene un lettore, che si rivolge al Corriere della Sera per chiedere chi sia ad utilizzare (e perché) l’acqua ossigenata sui molluschi e quanto sia sicuro il pesce che mangiamo. A rispondere è l’ecologo Paolo Galli, che dice: “L’acqua ossigenata è un additivo vietato dalla Comunità Europea. Se usato su molluschi e pesci è in grado di ravvivarli. Purtroppo può capitare che qualcuno utilizzi rimedi più o meno illegali. (…) Per fortuna esistono diverse tecniche per smascherare le frodi". @  La burocrazia lumaca non colpisce solo le vongole. Ci sono voluti infatti quattro anni a un allevatore di Mornese, nell'alessandrino, per vedersi riconosciuto innocente: non ha maltrattato le sue mucche. In un capo era stata trovata una tossina sospetta, ma l'animale l'aveva brucata al pascolo. (La Stampa) @ In Valle d'Aosta due amiche, appassionate di naturopatie e spezie (il nome della società infatti è Le Speziali), fanno rinascere un vino medioevale. Si chiama Claretum ed è stato preparato utilizzando una ricetta dl Quattrocento, per un prodotto servito durante le festività ai canonici della congregazione di Sant'Orso. (La Stampa) @ La terza prova diventa gourmet. Per la prima volta, all'istituto alberghiero Vespucci di Milano, anche la pratica culinaria e il bancone (con la preparazione di cocktail) sono diventati materia d'esame, mentre prima erano affrontate solo in linea teorica. (QN) @ Dal grande supermercato alla piccola bancarella, a Napoli tutti dovevano comprare (e vendere) il “pane del Clan”, ovvero quello prodotto dal clan dei Lo Russo e distribuito negli esercizi commerciali al prezzo maggiorato di 30 cent. al chilogrammo imposto dal boss. E’ il business a cui ieri mattina carabinieri, poliziotti e finanzieri della città hanno messo fine con 24 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Le accuse sono di vario tipo e comprendono l’associazione di tipo mafioso, dal momento che le indagini hanno messo in luce anche fatti criminali ben più gravi ed efferati. (La Stampa) @ E’ stato invece condannato in primo grado a 30 anni di reclusione - con l’aggravante della “crudeltà” - Pasqualino Folletto, il 47enne di Asti che uccise con 44 coltellate la titolare di una tabaccheria (figlia dei titolari del celebre ristorante Gener Neuv) Maria Luisa Fassi per derubarla di 800 euro e un pacchetto di gratta e vinci. (La Stampa) 

L'assaggio

E’ all’Antica Trattoria del Gallo (loc.Vigano Certosino - via Kennedy, 1/3 - tel. 029085276) di Gaggiano (Mi). Fondata nel 1870, fu la prima osteria per le carrozze in transito, mentre oggi è un luogo della memoria dove lo chef patron Paolo Reina propone i piatti della grande tradizione gastronomica lombarda; dal cotechino al riso al salto allo zafferano con parmigiano e ragù bianco, dagli gnocchi di patate con peperone rosso stracciatella e acciughe al galletto alla diavola, piatto simbolo del locale. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti. 

Il Vino

E’ il Frascati Superiore Vigneto Filonardi di Villa Simone (tel. 06 9449717) di Monteporzio Catone (Roma). Di colore giallo paglierino dai riflessi verdognoli, è molto secco e sapido, al naso ricorda la verbena. E' un vino vero che non pensa alle mode.