La notizia

L’artigianato e l’imprenditoria agroalimentare godono di ottima salute. Lo scrive Federico De Cesare Viola, che su Repubblica di oggi compie un viaggio alla scoperta delle piccole realtà italiane che hanno fatto delle biodiversità un vero e proprio business, puntando tutto su qualità, creatività e innovazione. E’ il caso della Bottega Sicula di Andrea Graziano, che a Catania offre hamburger, pizze e taglieri di salumi e formaggi valorizzando le produzioni siciliane, ma de La Lumaca Madonita, azienda elicicola nata nel 2006 dall’intuizione di tre amici e oggi il più grande allevamento d’Italia; quindi Brisa, il forno bolognese che sforna pane e pizze da farine di grani antichi e Mieli Thun, il marchio lanciato  da Andrea Paternoster  in provincia di Trento con l’obiettivo di spiegare che “Il miele non è solo un buon dolcificante, ma uno dei tesori più rappresentativi dell’agroalimentare italiano”. (La Repubblica) @ Come (e dove) va il vino italiano? Il suo successo cresce negli States e in Gran Bretagna, mentre si ferma in Russia e volge lo sguardo a Oriente. Lo stato dell’arte del vino italiano evidenzia un settore che funziona, che produce sempre di più e che incrementa i posti di lavoro. E nonostante un drastico calo dei consumi interni negli ultimi cinquant’anni, l’incremento dell’export è stato esponenziale e ha coinvolto tutto il mondo. Le nuove sfide? Come emerso anche nell’ultimo Vinitaly, le etichette italiane saranno chiamate a ritagliarsi spazi nel web, per consolidarsi sui mercati e coinvolgere sempre più giovani. (QN) @ Dall’Italia del vino a quella della pasta, finita nell’occhio del ciclone dopo le polemiche sollevate da Coldiretti verso gli industriali, accusati di penalizzare la cerealicoltura nazionale importando gran parte della materia prima. La risposta è arrivata attraverso la pubblicazione di un dossier con cui l’Aidepi (Associazione delle Industrie dei dolci e della pasta) rassicura i consumatori sul fatto che la pasta sia un prodotto sicuro e salutare. Ma il dibattito resta aperto, e mentre per il presidente Aidepi Riccardo Felicetti: “La valorizzazione della pasta è ciò su cui stiamo lavorando nell’ambito della cabina di regia della pasta indetta dal ministero dell’Agricoltura”, secondo Coldiretti l’industria della pasta manca ancora di trasparenza, soprattutto in fatto di etichettatura. E chiede maggiori controlli sulla qualità dei grani di importazione. (Italia Oggi) @ Aria di tempesta in casa Coop. Il marchio leader della grande distribuzione, impegnato da sempre in campagne di sensibilizzazione sull’acquisto dei prodotti italiani, finisce al centro delle polemiche per aver esposto sugli scaffali dei suoi supermercati latte non italiano (almeno 8 cartoni su 10) . A “smascherarla” è Attilio Barbieri, che su Libero riporta l’esito della sua scorribanda tra le corsie del supermercato. @ La bionda più famosa d’Italia diventa giapponese. E’ il caso di birra Peroni, che è stata acquistata dal gruppo nipponico Asahi in un’operazione del valore di 2,55 miliardi di euro. (La Stampa) @ Tanti auguri al Vermouth Carpano, che ieri ha spento 230 candeline. Una storia iniziata nel 1786, quando in una bottega del centro di Torino il signor Antonio Benedetto Carpano diede origine a questo “Fascinoso mix di erbe e spezie aromatiche con selezionati vini italiani”. Un prodotto apprezzato da personaggi illustri tra cui Cavour, Rattazzi, Verdi e Boito e che ancora oggi vende un milione di bottiglie all’anno in 60 Paesi del mondo. (La Stampa) 

Boom del cibo etnico e la prima volta (allo stadio) di Chef Cannavacciuolo

Sempre più cibi dai sapori etnici, ma anche biologici e sostenibili. E’ il testimone lasciato da Expo, di cui si è discusso ieri nell’ambito del convegno organizzato da TuttoFood dal titolo “La Filiera alimentare dopo Expo. Strategie d’impresa ed esigenze del consumatore”. Durante l’incontro sono stati presentati anche i risultati di una recente ricerca Ipsos, secondo cui le spinte all’acquisto oggi sono la freschezza e il prezzo, ma anche il gusto e la tracciabilità delle materie prime. Cresce l’attenzione per i cibi “senza”, non solo per l’aumento delle intolleranze ma anche per la crescita del numero di vegani e vegetariani, mentre nell’ultimo decennio ad affermarsi è stato soprattutto il cibo etnico (+ 60%),  seguito dai piatti pronti (34%) e dai prodotti di alta gamma (26%). Tra le tendenze in continua crescita il mangiare fuori casa, per cui l’Italia è ormai il terzo mercato europeo, con un giro d’affari di 2.795 miliari di euro. (Avvenire) @ Cambiamenti in atto per La Tour d’Argent, il ristorante parigino “più celebre del mondo” - come lo definì lo storico proprietario Claude Terrail - luogo del gusto frequentato anche della Regina Elisabetta e dal Principe Filippo, che si rifà il look con l’intento di svecchiarsi e riacquistare l’antico splendore. A cambiare non sarà soltanto il design, ma anche il menu; al timone della cucina ci sarà Philippe Labbè, cui spetterà il difficile compito di creare una nuova carta con piatti più leggeri e adatti ai nuovi palati, di impronta internazionale ma comunque legati alla tradizione. (Bonne chance! n.d.r) @ Dalla “cuisine francaise” di Labbè a quella italianissima di Tonino Cannavacciuolo, protagonista allo Stadio Olimpico di Roma con lo “Spettacolo di alta formazione, cucina e innovazione” che lo ha visto esibirsi davanti a una marea di chef, camerieri e addetti ai lavori accorsi da tutta Italia per raccontare di sé e della sua idea di cucina. Sul Corriere della Sera il racconto della giornata e i commenti dei partecipanti a cura di Fabrizio Roncone.

Appuntamenti

Cibo al centro dell'attenzione anche questo pomeriggio nell’ambito della presentazione de “Le infinite valenze del cibo”, il libro con cui l’autrice Nanda Salsi ricostruisce in modo audace lo stretto legame tra cultura e cibo con excursus su personaggi storici come Ildegarda di Bingen, Matilde di Canossa e anche Papa Francesco. All’ appuntamento, in programma alle ore 18.00 presso la Biblioteca “La Vigna” di Vicenza interverrà anche Paolo Massobrio, che ha dedicato al testo una sua introduzione. 

Il Pensiero

Oggi riportiamo quello di Paolo Massobrio, che su Avvenire interviene per parlare di turismo come risorsa ancora troppo sottovalutata. E prendendo spunto dall’ultima edizione di Golosaria andata in scena tra le colline del Monferrato scrive: “Il genius loci è la vera chiave del connubio tra turismo e agricoltura. (…) Ecco: l’Italia è un continuo tira e molla fra occasioni e scarsa iniziativa. La fabbrica del turismo non viene considerata una risorsa e tutto resta lì, come un campo seminato e mai raccolto. (…) La via di una politica che non lascia fuori nulla è la sussidiarietà orizzontale, che significa vagliare ciò che di virtuoso esiste nei territori per renderlo modello per tutti, sostenendolo.  E non si sostiene un settore con un pensiero unico, ma con la coralità”. (Avvenire) 

L'assaggio

Un’osteria calda e famigliare che ha fatto della stagionalità il suo cavallo di battaglia. A Pedeguarda di Follina (TV) Il Castelletto - che tutti conoscono come Da Clemi - è una garanzia. Da non perdere gli involtini al radicchio, il flan alla zucca e spinaci o la polenta buratta con soppressa, mentre tra i primi i “must” sono le tagliatelle all’anatra e il risotto al Prosecco. Si prosegue con carne alla brace, specialità della casa, per chiudere con mousse al cioccolato con gelato allo zabaione. La sosta di Paolo Massobrio su ilGolosario.it

Il Vino

La Passerina Tullum Dop 2015 prodotta a Tollo (CH) da Feudo Antico (tel.0871969128). Al naso ha profumi floreali e di frutto della passione, mentre in bocca continua ad esprimere una spiccata acidità accompagnata dalla vena minerale che sigla i bianchi di questa cantina. Su ilGolosario.it l'approfondimento di Fabio Molinari.