La notizia

La “Pizza Napoletana” è un prodotto da tutelare contro imitazioni e falsi. Questo l’obiettivo con cui il Governo italiano ha chiesto ufficialmente all’Unione Europea di riconoscere il nome “Pizza Napoletana” come Specialità tradizionale Garantita. Una richiesta fatta a seguito delle nuove regole introdotte in Europa per rafforzare la politica di qualità degli alimenti, in base alle quali la denominazione “Pizza Napoletana Stg” avrebbe potuto essere utilizzata soltanto fino al 2023. L’esame della domanda da parte della Commissione non dovrebbe dare problemi. E intanto a Napoli, i pizzaioli sono al lavoro per superare il record della pizza più lunga e prepararne una di 2 chilometri farcita con soli prodotti campani. (Il Giornale) @ Ma di pizza si discuterà anche martedì 24 maggio in occasione di TuttoPizza, il salone dedicato che a Napoli ospiterà l'anteprima di PizzaUp. L'evento sarà occasione per mettere a tema il rapporto tra pizza e consumatori gourmet attraverso l'incontro dal titolo "Ci stanno rubando la pizza gourmet?". Il dibattito sarà aperto alle 11.45 dal giornalista Luciano Pignataro e vedrà gli interventi del direttore marketing di Molino Quaglia, Piero Gabrieli, della giornalista Francesca Romana Barberini e della tecnologa alimentare Federica Rancinelli. Maggiori info su www.pizzaup.it. @ Intanto, tedeschi e francesi “emigrano” in Russia per produrre formaggio e aggirare l’embargo imposto da Putin. Primo ad acquistare nella steppa caseifici e aziende del comparto lattiero-caseario è stato il colosso tedesco Dmk deutsches milchkontor, che ha ricevuto il nulla osta dal servizio federale antimonopolio russo, mentre il gruppo cooperativo francese Agrial ha annunciato una collaborazione con la holding Tcherkisovo, leader nella produzione di carne e pollami, con cui darà vita a 100 allevamenti di mucche da latte e ad un nuovo caseificio. (Italia Oggi) @ “Erano gli anni Sessanta quando lo Stato tentava di promuovere tra gli italiani il consumo del pesce “povero” che vantava pregi nutrizionali pari o superiori a quelli dei pesci ‘nobili’”. Lo scrive Fiammetta Fadda, che su Panorama dedica il suo approfondimento settimanale al pesce azzurro, partendo dalla sua ascesa fino alle nuove interpretazioni in cucina, che premiano sarde, aguglie, alici sgombri, ma anche l’aringa. @ La risposta al colosso cinese nella produzione di Goji? Arriva dal Mezzogiorno, dove le bacche di Goji sono protagoniste di un progetto che unisce innovazione, territorio e ricerca. Il suo nome è Lykion ed è una rete che comprende più di 30 imprese tra Basilicata, Calabria e Sicilia che danno vita all’impianto diffuso più grande d’Europa. Un’iniziativa che abbiamo scoperto a Vinitaly e che abbiamo deciso di premiare assegnando alla confettura extra di Goji il riconoscimento Agrifood-ilGolosario. @ 10mila lenzuola risalenti anche al Seicento custodite nel Santuario di Oropa dalle Figlie di Maria, che con ago e filo difendono un vero e proprio tesoro. Su La Stampa di oggi Paola Guabello racconta la storia dei “Teli orgoglio del Santuario”, dove le suore continuano ad apporre ricami sui punti deboli dei tessuti, rendendo unica la biancheria che i pellegrini guardano però con occhi diffidenti. E confidano: “Una volta le lenzuola erano più di 12mila, ma oggi potrebbero essere molte di meno perché più nessuno vuole vedere un letto con un angolo rammendato”. (La Stampa)

Rubriche & Appuntamenti

Su La Stampa di oggi Paolo Massobrio riporta la storia della cantina Francesco Radino che a Matera, sui pendii di un vulcano spento, celebra l’aglianico. @ Sulla stessa pagina “Doctor Chef” Federico Francesco Ferrero scrive dei tempi in cui ciliegie e passeri scandivano le stagioni. E dice: “Quel cinguettio crescente fino al chiasso ci ricordava che la fine della scuola era vicina, che ci saremmo trasferiti in campagna e che ci saremmo sfamati di corse nei prati, frutta e pomodorini maturi”. @ Poi l’intervista di Rocco Moliterni a Roberto Sihuay, chef peruviano alla guida del Ceviche 103 di Barcellona, che a proposito della sua cucina racconta: “E’ evoluta tantissimo negli ultimi anni. Ho iniziato con le ricette tradizionali, arrivando a una cucina strutturata e contemporanea”. @ Edoardo Raspelli recensisce i piatti del Just Cavalli di Milano con voto finale: 13,5/20. @ Su Panorama Bruno Vespa celebra il Nebolè della casa vinicola Travaglini di Gattinara. @ Ma tutto da leggere, su ilGolosario.it, è anche l’articolo di Motoko Iwasaki in cui si parla delle mille proprietà del tofu: “Un alimento d’eccellenza per ogni famiglia giapponese”. @ Cherasco celebra il Barolo Mantoetto, con una dedica speciale. L’appuntamento è domenica 22 maggio (ore 11.00) al Municipio di Cherasco, dove sarà presentata l’annata 2012 di questo vino simbolo, dedicata a Paolo Massobrio. Il barolo sarà presentato in abbinamento alla salsiccia di Cherasco, un prodotto antico ma recentemente proposto come tipicità rappresentativa, mentre al pomeriggio l’appuntamento si sposterà al Castello, che aprirà le sue porte per “Il Giardino al Castello”, ospitando vivaisti e specialisti nella cura delle piante e del giardino.

Il pensiero

Quello di oggi è di Andrea Monda, che su Avvenire scrive della passione dilagante per la formula “All you can eat”, giungendo a un’amara considerazione. “Nei primi dieci minuti al ristorante, io e mia moglie ci sino sentiti euforici e non abbiamo fatto prigionieri. (…) Era difficile resistere a tutta quella bontà elargita senza senso del limite.(…) Ma eccola qui, la parolina magica. L’euforia di qualche minuto prima, progressivamente era scemata e dopo un po’ ho pensato alla definizione del cardinale Biffi sulla città di Bologna “Sazia e disperata”, ritratto di una società - e forse di un’epoca - limitless (lett.:senza limiti)”. E conclude: “Tornando verso la macchina ho avuto la sensazione di aver capito meglio la domanda con cui sono iniziati tutti i guai per noi esseri umani: ‘Ma è vero che potete mangiare tutto?”.

L'assaggio

Al ristorante Sotto l’Arco (via Aretusi, 5 - tel. 0516199848) di Bologna. In zona Borgo Panigale, all’interno dell’hotel Villa Aretusi, un luogo del gusto in cui la cucina non eccessivamente sperimentale primeggia per eleganza e gusti piacevolissimi. Ai fornelli chef Alessandro Panichi, che vi farà gustare piatti che vanno dal foie gras con kiwi, rafano e uova di salmone alle bietole con tè affumicato, dai tortellini “né brodo né panna” con tartufo all’Ocean beef con pecorino, fave e prugnoli, al tonno in tartara con spuma calda di peperone grigliato. L’approfondimento su ilGolosario.it

Il Vino

E’ la Maggiorina di Le Piane (tel. 348 335 4185) di Boca (No). Di colore rubino chiaro, ha naso fine con note di piccoli frutti, sentori minerali di spezie, mentre in bocca è fresco, di bella struttura, sapido e di buona persistenza.