Golosaria Monferrato: dieci anni con il botto

Una Golosaria in Monferrato col sorriso sulle labbra. Una decima edizione speciale, quella andata in scena nel fine settimana nei castelli di Casale e Uviglie e in altre 20 location tra le colline, caratterizzata da novità che hanno mosso i primi passi verso importanti traguardi, primo tra tutti l’internazionalizzazione: tanti gli ospiti stranieri che, partendo dal castello di Casale hanno perlustrato le colline e un contesto che ha visto saldarsi la collaborazione con il Giappone grazie all’ arrivo di Sone Kiyoko, vicedirettrice della più importante rivista nipponica dedicata all’enogastronomia. Golosaria è poi sempre più per i giovani, e i giovani sono sempre più per Golosaria. Un rapporto consolidatosi negli ultimi anni che ha raggiunto l’apice in questa edizione, con un record di presenze al Castello di Uviglie per gli assaggi degli spumanti e della Barbera, ma anche al castello di Casale, che sabato sera si è animato fino a tarda sera con le degustazioni di Stupujtime, le birre artigianali e le Cucine di Strada. Tra i personaggi illustri che hanno rimarcato il valore di Golosaria come modello di Territorio capace di fare sistema il giudice Gian Carlo Caselli e l'assessore regionale piemontese Antonella Parigi, che a Vignale, nella giornata di domenica sono stati insigniti da Paolo Massobrio del riconoscimento di "Amico e Amica del Grignolino”. La festa finale si è svolta, come ogni anno, a Grazzano Badoglio, nel monastero medievale dove riposa il fondatore del Monferrato Aleramo. "Quanta passione abbiamo registrato nella gente che vive dentro ai paesi, quanta bellezza - dice Paolo Massobrio su IlGolosario.it - Abbiamo centrato tutti gli obiettivi e il mio territorio rinasce con la bellezza, la qualità, il calore della gente, che hanno reso possibile questo festival. Ora dobbiamo pensare ai prossimi 10 anni. La due giorni del Monferrato ci ha dato la carica”.

La guerra del latte e quella dell'Asti, il falso Brachetto dell'Australia

A Genova scoppia la guerra del latte. La Parmalat non ritira più il latte dalla cooperativa produttori della Val Polcevera (questi ultimi hanno ritenuto inaccettabile l’offerta di 23 centesimi allitro, con spese di trasporto a carico degli allevatori) che è così costretta a gettare 6mila litri al giorno. In ldifesa degli allevatori liguri scendono in piazza il governatore Toti e il sindaco Doria, mentre il parroco Don Valentino distribuisce formaggi e latte sul sagrato della chiesa Santissima Annunziata e invita al boicottaggio. (Corriere della Sera) @ L’Asti Docg non si potrà fare ad Asti. La Cassazione chiude la vicenda che aveva visto confrontarsi Zonin (proprietario di 20 ettari all’interno del Comune di Asti) e alcuni moscatisti: secondo la Cassazione l’allargamento della zona di produzione deve essere richiesto dal Consorzio di Tutela e non imposto dal MInistero delle Politiche Agricole come avvenuto nel 2012. (La Stampa di domenica) @ Intanto dall’Australia arriva un falso Brachetto. L’ha scoperto per caso un produttore della Docg che si è imbattuto in una bottiglia con etichetta identica a quella del celebre spumante. Il Consorzio di Tutela però deve andare con i piedi di piombo: il Ministero delle Politiche Agricole nel 2007 ha infatti concesso l’uso della denominazione anche agli australiani. (La Stampa di domenica) @ Si è svolto a Genova - commentato da Bruno Pizzul - il Sesto Campionato del Mondo di Pesto al Mortaio (organizzato da Roberto Panizza). A vincere la giovane Alessandra Fasce, cuoca autodidatta nella trattoria da Paulin di Fontanegli (Genova Today) @ Tanti auguri alla chioccolina. Slow Food compie 30 anni, e nel fine settimana sono stati molti gli eventi organizzati in Piemonte e nel resto d'Italia per celebrare la ricorrenza e mettere in pratica il motto "Voler bene alla terra". (La Repubblica) 

La Silicon Valley del cibo, pasti in alta quota

Negli Stati Uniti sta nascendo una Sylicon Valley del cibo. Il Giornale di oggi enumera alcune delle realtà più innovative, spesso finanziate dalle imprese dell’hi-tech: da chi produce hamburger vegetali con le biomasse ai biscotti realizzati con proteine da fagioli rossi (peccato che Il Giornale titoli “cibo Frankenstein” confondendo ricerca agroalimentare avanzata e strani beveroni) @ Sempre a proposito di ricerca, dalla Pennsylvania University arriva un nuovo tipo di champignon che non annerisce grazie a un’operazione di “editing genetico” che consiste nella disattivazione dei geni che conducono all’annerimento. E’ il nuovo biotech a cui l’Usa ha già dato il via libera. Ma in molti già protestano: “Ogm mascherato”. @ Come si costruisce un pasto ad alta quota? Il Corriere della Sera di oggi pubblica un interessante articolo che segue la preparazione dei pasti per gli aerei (ogni giorno sono oltre 4 milioni). Le ricette vengono preparate e provate in cabine pressurizzate che simulano l’ambiente a 35mila piedi. Tra le curiosità: i cibi devono avere il 30% di zucchero e sale in più per mantenere lo stesso sapore. @ Mangiare direttamente sul tavolo come invito alla condivisione. E’ la provocazione lanciata dalla designer Paola Navone alla Design Week. “L’idea - dice - mi è venuta vedendo a Gerusalemme i dolci serviti al centro del tavolo” (ma già nel Medioevo - aggiungiamo — esistevano tovaglie di pane). @ Con gli avanzi si possono realizzare nuovi materiali. Su Repubblica di sabato l’esempio del guscio dei gamberetti che grazie alla ricchezza di chitosano può diventare cellophane per avvolgere i cibi. @ Il cibo entra anche in camera da letto: presentate al Salone del Mobile e progettate per i letti delle cover bio con microsfere di cioccolato che stimolano il rilascio di endorfine e migliorano il sonno. @ Tutti pazzi per i pop-corn. Su La Stampa di oggi Marco Belpoliti ripercorre la storia del cibo diventato cult, da quando nel 1899 Charles Cretors inventò nell’Illinois la prima macchina per crearli a quando, nel 1946 il dipendente della Raytheron Percy Spencer scoprì per caso il metodo per produrli che si utilizza ancora oggi, lavorando su apparati radar.

Colori della frutta elisir di lunga vita e ortoressia

In forma e in salute grazie a 30 cibi che allungano la vita. E’ l’obiettivo de “La dieta Smartfood”, il libro scritto da una nutrizionista, uno scienziato e una giornalista, uscito il 25 febbraio scorso e già diventato un caso editoriale. “Attorno al cibo ruotano tante ideologie - ha spiegato uno degli autori - A noi interessava fornire informazioni scientifiche”. Ma quali sono i cibi che migliorano i geni? Arance, ciliegie e fragole sono ricche di antocianine, che attivano il metabolismo e aumentano la longevità. Cavoli e cipolla proteggono dal cancro, mentre la curcuma riduce lo stato infiammatorio dei tessuti, allontana il rischio di cancro e inibisce alcuni geni dell’invecchiamento. (La Repubblica) @ Ma un aiuto in tema di alimentazione arriva anche dal libro della ricercatrice americana Jo Robinson dal titolo “Piacere Selvaggio”, in cui è spiegato perché sia meglio preferire varietà di frutta e verdura che abbiano conservato il contenuto nutritivo degli antenati. Il segreto? Sta nel colore: rosso, blu, viola o verde scuro sono le varietà più selvagge che ancora conservano le proprietà antiossidanti. Largo quindi a patate viola, blu o rosse, ma anche a prugne blu, nere e rosse o carote viola. Tra le mele, dono da preferire le Granny Smith, più nutrienti rispetto alle Ginger Gold, mentre tra i pomodori, le migliori varietà sono i ciliegini. Ma attenzione; per conquistare una salute di ferro occorre fare attenzione anche al modo di preparare e conservare ortaggi e frutta. (La Repubblica) @ Ma il cibo sano può anche diventare un’ossessione. Si chiama ortoressia, e colpisce sempre più persone che “Sviluppano una vera e propria mania verso cibi considerati erroneamente pericolosi e seguono una dieta restrittiva che porta anche all’isolamento sociale - dice la psicologa Sara Bertelli - Come se il cibo sano diventasse una missione morale”. A lanciare l’allarme il ministero della Salute, secondo cui dei tre milioni di italiani che soffrono di disturbi alimentari, circa il 15% è ossessionato dall’igiene degli alimenti, mentre l’altra faccia della medaglia è rappresentata dalle allergie alimentari figlie della chimica, che generano paura portando in certi casi i consumatori compiere scelte estreme, acquistando solo latte senza lattosio e pane senza glutine, fino a scartare molti dei prodotti base per paura di ogm. Tra le principali città italiane in cui la patologia rischia di diffondersi a macchia d’olio ci sono Milano (33%), Roma (27%) e Torino (21%). @ Non c’è dieta senza carne perché il ferro la rende insostituibile. Così titola l’intervista di Loredana Del Ninno alla biologa nutrizionista Elisabetta Bernardi, che riprendendo i risultati di una ricerca della Cornell University dimostra come le popolazioni vegetariane aumentino il rischio di contrarre malattie come il cancro. E la dottoressa risponde: “Gli assolutismi vanno evitati. E va considerata l’età. Se una dieta vegetariana potrebbe anche essere considerata la scelta migliore per un adulto, non lo è affatto per un bambino, un anziano o una donna in gravidanza, perché priverebbe di micronutrient indispensabili in certe fasi della vita". (QN)

L'assaggio

Alla Locanda di Casa Pautasso (via Godino Delio, 17 - tel. 021501555) di San Secondo di Pinerolo (TO). Una bella casa padronale in cui ci si sente come in famiglia. A fare gli onori di casa è Aldo, mentre la cucina è il regno di Marilena, che propone una cucina della tradizione concedendosi qualche divagazione personale. Tra i piatti: formaggetta di capra in camicia fillo e speck, lumache alla parigina, ma anche battuta di Fassone e acciughe del Cantabrico su mozzarella di bufala. Tra i primi, da non perdere i tagliolini di salsiccia e i quadrino ripieni di cernia e pistacchio in crema di zucca, mentre ai secondi meritano il filetto o la tagliata di Barà. Su ilGolosario.it l’approfondimento di Domenico Arecco.

Il Vino

E’ il Vermentino di Cagliari Superiore Le Sabbie 2014 prodotto a Selargius (CA) da Meloni (tel. 070852822). Più intenso, fin dal colore, e poi nei profumi di frutta tropicale matura innestata da sentori di macchia (finocchietto). In bocca ha bella struttura, ma conserva buona beva, per la sua freschezza e mineralità. Persistente.