Food delivery, che passione!

La nuova frontiera del business nel mondo del cibo passa dal food delivery. Un mercato che vale 5,7 miliardi di euro soltanto in Italia, che insieme a Francia e Spagna rappresenta il mercato più grande. Un servizio che mette in contatto ristoranti di qualità e consumatori moderni e che anche in Italia attira sempre più proseliti grazie a start up come Deliveroo e Just Eat o l’italianissima Food Racers, nata a Treviso da un’idea del 33enne Andrea Carturan, che a proposito della sua intuizione dice: “Nella mia città, come in tutte le città italiane medio-piccole, non esisteva un servizio di consegna di cibo a domicilio (…) Così sono andato a parlare con i ristoratori: pizzerie gourmet, hamburger e trattorie di qualità. Sono partito da solo su Treviso, e grazie a due amici che hanno creduto nelle mie idee ho esteso il business su altre città”. Un business vincente, destinato ad affermarsi sempre di più, come assicurano anche gli esperti: “E’ un mercato dove c’è spazio per tutti. Ma occorre differenziarsi”. (Millionaire) @ E in tema di start up legate al mondo del cibo è significativo anche l’esempio di Freesco Bistro, il brand di street food salutare e gustoso nato a San Marino che porta in giro per l’Italia preparazioni artigianali di frozen yogurt e frutta a bordo di un’apecar. 

La notizia

La spesa? Ora si può fare con un click. E’ l’ultima sfida Amazon, il colosso dell’ e-commerce che ieri ha lanciato la consegna a domicilio di frutta e verdura nel comune di Milano e in altre 34 aree dell’hinterland. Si tratta di un aggiornamento rispetto al servizio “Prime Now” presentato a novembre, che prevede 30 tipologie di prodotti freschi, acquistabili tramite un’app e provenienti da fornitori lombardi. Ma quali sono i punti di forza rispetto ad altri servizi già presenti sul mercato? Secondo gli esperti: consegna al pianerottolo di casa o in ufficio, possibilità di scegliere la fascia oraria e velocità. (Corriere della Sera e Italia Oggi) @ Novità in casa Odilla. Il marchio torinese del cioccolato legato al nome del maître chocolatier Gabriele Maiolani si espande e mette su casa, o meglio negozio, in quel di Milano, dove già aveva esordito con le sue partecipazioni a Golosaria. “E’ il flagship store del brand con cui vogliamo farci conoscere a un pubblico più vasto” ha commentato il direttore commerciale. Il monomarca, con sede in corso Garibaldi 38, unisce le tecniche francesi alla tradizione italiana e propone oltre 100 varietà di praline e cioccolatini tra cui spicca il mitico Godò, con nocciole, zucchero e cacao.  (Italia Oggi) @ Dal cioccolato al futuro del pianeta, con il Milan Center for Food Law and Policy, presentato due anni fa in occasione di Expo, che rimette al centro le tematiche dell’Esposizione e rilancia Milano come capitale dell’alimentazione. Lo ha fatto ieri, riunendo i principali rappresentanti del mondo politico, accademico e di organismi internazionali, per presentare oltre cinquanta convenzioni volte a studiare la biodiversità, contrastare la fragilità alimentare degli anziani, utilizzare i droni nel controllo delle colture, sviluppare serre ecosostenibili e arginare il problema degli sprechi. (Corriere della Sera e Avvenire). @ Tempi duri per il made in Italy. Al centro dell’attenzione questa volta è la Nutella, la celeberrima crema spalmabile prodotta ad Alba che in Belgio è stata beffata da una concorrente d’Oltralpe, del tutto simile nel packaging, ma sul mercato con nome diverso (Choco n.d.r) e assolutamente senza cacao. Ma oltre il danno ecco la beffa; il tribunale belga cui la Ferrero si era rivolta chiedendo una penalizzazione per l’azienda concorrente Delhaize ha risposto picche, sostenendo che: “Delhaize non insinua che il cioccolato sia un ingrediente dell’alimento”. (E allora Choco cosa significa?) (ilGiornale) @ “Chi ha voglia di un cooking show dove protagonista è sempre il concorrente aspirante chef, ma con meno foga (rispetto a Masterchef ndr) può ora guardare il Pranzo della domenica”. A scriverlo è Gemma Gaetani, che su Libero difende il talent culinario di Canale 5 con Gualtiero Marchesi, dove il Maestro della cucina italiana ha posto le basi per una televisione “anti Masterchef”. Ma non senza problemi. 

Parola d'ordine: bici. Il mantra dello standing desk

Chi ben pedala…è a metà dell’opera. Da Nord a Sud sono sempre di più le amministrazioni che studiano incentivi per i pendolari su due ruote, grazie anche al tesoretto messo a disposizione dal governo per i progetti di mobilità sostenibile. Tra le proposte in fase di progettazione non solo App per ciclisti con Gps che leggono gli itinerari, ma anche agevolazioni per chi utilizza la bici per andare a lavoro. Come succede a Massarosa (Lucca), dove 35 lavoratori-ciclisti dal 1° marzo ogni tre mesi si vedranno rimborsare la fatica in contanti. @ Ma sul connubio tra lavoro e salute è incentrata anche l’ultima tendenza in arrivo dagli Stati Uniti, ovvero quella dello standing desk. Per prevenire mal di schiena e cardiopatie, ma anche per proteggere organi importanti come il colon o il pancreas, l’imperativo è alzarsi dalla sedia. Nel mondo sono già molte le realtà aziendali come Google o Facebook convertite a questo credo, ma c’è chi è pronto a scommettere che presto conquisterà anche l' Europa. Ma per prevenire il “Mal da scrivania” bastano anche pochi semplici accorgimenti: alzarsi ogni ora per fare due passi, sedersi, allungare i muscoli flessori dell’anca almeno una volta al giorno, sedersi e rialzarsi dalla sedia per almeno dieci volte contraendo sia i glutei sia le cosce e sollevare le gambe restando seduti e mantenendo i polsi sulla scrivania (La Repubblica) @ L’olio extravergine d’oliva batte anche il diabete. Secondo uno studio dei ricercatori della Società italiana di diabetologia, l’ "oro verde" italiano riduce le impennate di glicemia dopo i pasti e contribuisce a contrastare complicanze cardiovascolari e microvascolari del diabete. (AdnKronos)

L'assaggio

E’ al ristorante Nesis (via Milano, 68 - tel. 0362508806) di Cesano Maderno (Mi). Un’isola del gusto in cui regna sovrana la cucina mediterranea d’eccellenza. Il patron è l’amalfitano Pietro Milo, che nella sua cucina ripropone la tradizione e il gusto della sua terra. Via quindi a piatti come l’aragosta con crema di peperoni e burrata, la pasta con fagioli e cozze, baccalà mantecato e pesci di grossa pezzatura cotti al forno o al sale. Su ilGolosario.it l’approfondimento di Marco Gatti. 

Il Vino

E’ l’eccezionale Spumante Metodo Classico Brut Contadino prodotto da Ciro Picariello (tel. 0825 33848) a Summonte (Av), una delle cantine più celebrate di recente in Campania. Questo metodo classico da uve fiano di Avellino è una ventata di freschezza, unita ad una speziatura assai particolare in un contenitore di eleganza. Ricco il sorso di bollicine, ricco anche lo spettro di freschezza che si fa complesso e molto persistente. Uno dei migliori assaggi di questo inizio anno, per un bottiglia che costa appena sui 12 euro.