La notizia

Si chiama Design Food Village il nuovo luogo d’incontro che a Milano, negli spazi della Fabbrica del vapore, da oggi al 12 settembre unirà il cibo di strada a iniziative culturali, ricreative e sportive, con serate di musica e dj set. Realizzato da Totem Eventi e Accademia dei Sapori in occasione della XXI Triennale e della Mostra New Craft, lo spazio prevederà una dozzina di truck, che si alterneranno affiancati da postazioni fisse di cucina tipica di qualità. Oggi l’inaugurazione, mentre il primo degli eventi in programma sarà il Festival IT - Indipendent Theatre, rassegna di teatro metropolitano in scena da domani a domenica. Per scoprire di più: www.designfoodvillage.com. @ “Non vogliamo più vivere da pipistrelli”. Questo l’appello lanciato dai grossisti, che si preparano a una vera e propria rivoluzione che interesserà anche commercianti e consumatori. I lavoratori del settore chiedono infatti di poter abbandonare il lavoro notturno perché “Oneroso per le imprese e con scarso appeal sui giovani”. Ma se sulla carta il ritorno alla luce del sole garantirebbe più controlli e prezzi più bassi, una mancata collaborazione da parte dei dettaglianti potrebbe portare sulle nostre tavole prodotti meno freschi. “Si tratta di modernizzare tutto il sistema - ha detto il presidente di Fedagromercati, Valentino Di Pisa - Quella che proponiamo è una rivoluzione che dovrà prima di tutto trovare un antidoto all’abitudine”. Di diverso avviso la presidente di Fida, Donatella Prampolini: “Anche se molti punti della proposta sono da tenere in considerazione, per i nostri punti vendita il cambiamento degli orari è impraticabile”. (La Stampa) 

Design ai fornelli, passione ciliegie e il trionfo dei cibi salutari

Designer ai fornelli crescono. E preparano piatti da fare invidia ai cuochi più titolati. Dal basilico nella ricetta genovese di Laviani, alle contaminazioni italo-spagnole di Cumini e Jimenez, fino alla verdura sott’olio di Lissoni e al baccalà in casseruola di Pedersen. Su Repubblica Francesca Gugliotta dimostra che anche i creativi in cucina ci sanno fare, ma ai grandi chef “rimproverano” di aver abbandonato i ristoranti per i più luccicanti schermi tv. @ “Non solo un ristorante d’alta cucina, ma il luogo ideale per un aperitivo o un piatto al bancone”. Così chef Bruno Barbieri annuncia a Ugo Cennamo il suo ritorno ai fornelli, siglato dall’apertura di un nuovo ristorante a Bologna. “Il vernissage è previsto per la fine di giugno - confida il giudice di MasterChef - mentre il suo nome sarà Fourghetti, che sta per quattro spaghetti”. Le prossime tappe? Tra un anno a Miami, poi Barcellona e New York. “Ma il nostro cuore resterà sempre qui”. (QN) @ Maggio mese delle ciliegie. Su Panorama il viaggio di Fiammetta Fadda alla scoperta delle curiosità legate al frutto simbolo di primavera, che nel mondo è presente in 900 varietà, in Puglia ha forma di cuore e in Giamaica è usato come integratore. L’ultimo nato invece si chiama Sweet Heart: “Perché forse è proprio questo il frutto dell’amore”. @ Crema al cioccolato dolcificata con concentrato alla carota, ma anche spaghetti con farina di legumi, maionese vegetale, marmellata alle bacche di goji e piadine al riso fermentato che favoriscono la digestione. Sono solo alcuni dei prodotti innovativi presentati a Cibus, il Salone internazionale dell’alimentazione che si chiuderà quest’oggi. Tema centrale della 18esima edizione i cibi salutisti e i nuovi stili alimentari, con focus particolari su intolleranze, sportivi e diete alternative. Tra le nuove tendenze di consumo vincono gli alimenti gluten free, i cibi biologici e a chilometro zero oltre a nuove forme di packaging biodegradabile. E infine una novità: Fiere di Parma e Federalimentare hanno rinnovato per altri dieci anni la partnership su Cibus, che diventerà annuale. (Corriere della Sera) @ E proprio a Cibus, questo pomeriggio Paolo Massobrio interverrà come relatore nell’ambito del convegno con i Ristoranti del Buon Ricordo dal titolo “Ambasciatori di qualità dell’alimentare italiano

Rubriche

"Vini emozionanti”. Così Paolo Massobrio, su La Stampa di oggi definisce i vini di Trediberri, l’azienda che nell’omonima borgata di La Morra (Cuneo) su 8 ettari vitati coltivati a regime biologico produce 80mila bottiglie che lasciano il segno. @ E a proposito di vino, è tutto da leggere, su ilGolosario.it, l'approfondimento di Fabio Molinari sul caffè alle vinacce di Liolà di Conegliano. Un'innovazione "made in Veneto" che scopriremo il 4 e 5 giugno a Bassano del Grappa (VI) in occasione di Golosaria. @ Su la stampa anche “Doctor Chef” Federico Francesco Ferrero, che celebra il panino alla maniera dei trippai di Firenze. E scrive: “Una spolverata di pepe e di sale benedice il lampredotto, che s’ascende nel panino privato della mollica. E chi rifiuta di intingere il “semelle” nel brodo di cottura, viene immediatamente catalogato come forestiero”. @ Poi l’intervista di Rocco Moliterni a Joseph Viola, chef e patron del Daniel e Denise di Lione, che a proposito della sua storia racconta: “A 15 anni sono andato a lavorare in un ristorante. E quando ho visto la giacca da chef con il tricolore francese ho pensato ‘La voglio anche io!’”. @ Infine Edoardo Raspelli, che oggi recensisce i piatti del ristorante Nineteen di Brescia con voto finale: 14/20. (La Stampa)

L'assaggio

Quello di oggi è alla Vinoteca Centro Storico (via Roma, 6 - tel. 0173613203) di Serralunga d’Alba (CN). Nelle terre che regalano vini conosciuti in tutto il mondo, un locale che è campione di gusto e ospitalità. Al timone è Alessio Cighetti, profondo conoscitore dei vini del territorio, ma anche degli Champagne che mette a disposizione dei suoi clienti. Gusterete piatti tipici del territorio, tra cui primeggiano la carne cruda battuta al coltello, il vitello tonnato, ravioli del plin e coniglio al vino rosso. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti.

Il Vino

E’ il bianco I Clivi di Brazan de i Clivi di Ferdinando e Mario Zanusso (tel. 328 7269979) di Corno di Rosazzo (UD). Frutto di uve Tocai, ha colore paglierino quasi scarico, ma poi emana un profumo molto intenso di fiori di campo. In bocca colpisce la spada dritta dell’acidità, il buon corpo e poi la buona complessità del sorso che ne fa un vino galoppante, vivo, di sensazioni scalati molto eleganti. Buona anche la Malvasia 2012 e il Galea 2013.