Vinitaly: esordio con il botto

Grande giornata ieri a Vinitaly con l’arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che è intervenuto all’inaugurazione, ha girato per i padiglioni del vino e poi ha partecipato al primo dei pranzi d’autore organizzato da Marco Gatti e Paolo Massobrio con la cucina di Roberto Conti del ristorante Trussardi alla Scala, corona radiosa del GattiMassobrio. Un’ora a pranzo, conversando con i produttori di vino, i presidenti di Regione, ma anche stringendo la mano al cuoco per l’ottima colazione di lavoro. E fra i vini serviti al presidente Mattarella, anche la Barbera d’Asti Montebruna di Braida, il Soave di Pieropan, il Franciacorta di Bellavista, il Cartizze di Carpenè Malvolti che a Vinitaly festeggia i 140 anni della prima Scuola Enologica di Conegliano voluta dal trisavolo Antonio nel 1868, e il Ben Rye, il mitico vino passito di Donnafugata. Ma ieri è stata anche la giornata della prima sessione di Young to Young coi giovani blogger a raccontare i giovani del vino. Poco prima Paolo Massobrio e Marco Gatti hanno condotto una mitica degustazione di 10 Donne del Vino che hanno portato una bottiglia del 1967 e una del 2015 a suggellare questi 50 anni di impegno nel vino. Oggi è in corso la seconda sessione di Young to Young, mentre alle 12 Paolo Massobrio interverrà nell'ambito delle celebrazioni dei 70 anni della Barbera. Fra gli eventi attesi, il dibattito fra il premier Renzi e il fondatore del sito e commerce Ali Baba, moderato dal direttore di Repubblica Mario Calabresi. Buone notizie anche dal fronte del padiglione Agrifood: ieri gli ispettori del Golosario hanno assaggiato le novità, per arrivare alla degustazione finale di martedì presieduta da Paolo Massobrio e Marco Gatti.

Riflettori accesi su Golosaria

Ma oltre al Vinitaly, questa è anche la settimana di Golosaria, che sabato 16 e domenica 17 aprile accenderà le luci sul Monferrato, con gusti e profumi in scena al castello di Casale, che ospiterà 70 artigiani del gusto oltre a 42 birre artigianali e alle Cucine di Strada, ma anche al castello di Uviglie, che per due giorni sarà la casa degli Champagne, delle bollicine italiane e del vino simbolo del Monferrato, la Barbera. E nel fine settimana appena trascorso la notizia si è diffusa come un tam tam tra i giornali, che hanno annunciato questo grande appuntamento regalando focus sulle eccellenze agroalimentari che si potranno conoscere, ma anche sulle oltre 20 location che accoglieranno il pubblico con momenti di festa, assaggi e degustazioni davvero da non perdere. Tutte le novità e gli aggiornamenti sul programma su: www.golosaria.it

La notizia

“Le cantine fanno bene ai mercati, ma l’Italia trascura le eccellenze”. A parlare è Sandro Boscaini, presidente e ad della veronese Masi - prima cantina quotata in borsa - conosciuto dai più come il “papà dell’Amarone”. Lo intervista su Libero Carlo Cambi, a cui confida: “Il mercato interno va curato di più e meglio. Lo si fa prima di tutto con la cultura del vino e sarebbe bene insegnarla nelle scuole”. E a proposito della quotazione in borsa aggiunge: “Andare in Borsa fa parte dell’innovazione e costringe le aziende a operare con trasparenza. Ma investire in cantine fa bene anche alla Borsa perché i signori della finanza col contatto con la natura recuperano una dimensione umana dell’economia. Perché il vino è un dono del Creato, ma fatto dagli uomini per gli uomini”. @ Intanto, dal Vinitaly 2016 parte anche la grande sfida al digitale, con cui gli operatori dovranno confrontarsi per non perdere terreno in un mercato globale. “Vogliamo dare l’opportunità ai nostri produttori di confrontarsi con le più grandi realtà internazionali del web” ha commentato il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, che ospita nello stand del Ministero 10 workshop con player giganti del web come Facebook, Twitter, Google, Amazon e Ebay. “Dobbiamo imparare a sfruttare al meglio questi canali, ma anche a renderli strumenti di competitività”. Intanto, mercoledì 13 aprile il ministro accoglierà i rappresentanti dei ministeri dell’agricoltura dei paesi mediterranei per il primo Forum internazionale del vino europeo, che avrà come oggetto il futuro del comparto e le scelte più utili a livello europeo per sostenere i produttori. (Corriere della Sera) @ Ma di futuro del vino ha parlato anche Paolo Massobrio, intervenuto con un articolo nello speciale che La Stampa ha dedicato ai 50 anni di Vinitaly. Dove ha scritto: "Possiamo essere certi che il vino di domani sarà non solo quello di sempre (e anche più buono), ma persino quello che la generazione dei padri aveva dimenticato. Sarà molto sostenibile, con il minor intervento chimico possibile. E le declinazioni di questa ventata sono tante: agricoltura biologica, biodinamica, integrata o ecosimbiotica. (...) Berremo sempre più bollicine. Ma in ogni caso berremo sempre più italiano, perché l'offerta del vino di casa nostra è diventata più ricca, più curiosa e soprattutto più buona". E sulla comunicazione del vino ha poi aggiunto: "In questi 50 anni Vinitaly ha insegnato anche a fare comunicazione: ha favorito confronti, cercato di abbracciare tutte le anime del vino". @ Segnali di ripresa arrivano dal mercato interno del vino. A dirlo è l’Osservatorio Wine2Wine, secondo cui il 36% delle aziende intervistate ha registrato un volume d’affari in crescita sul mercato domestico con dati positivi per canali distributivi come Horeca e Wine Bar, ma soprattutto nella grande distribuzione, dove viene venduto circa il 70% del vino. Sono le anticipazioni della ricerca IRI che sarà presentata a Vinitaly e che evidenzia risultati positivi per gli spumanti (+7,8%) e per i vini biologici (+13,2%). Nei supermercati, il vino più venduto in assoluto si conferma il Lambrusco (12milioni e 771mila litri venduti), mentre il secondo rimane il Chianti. Al terzo posto sale lo Chardonnay (+9%) ma vanno bene anche il Nero d’Avola (+4,6%) il Vermentino (+8,5%) e il Trebbiano (+5,6%). La Passerina marchigiana ha avuto il maggior trend di crescita, con il +34,2%. (Italia Oggi) @ Dietrofront della UE sui progetti di semplificazione della normativa europea sul vino, che avrebbe soppresso il diritto di esclusiva per l’utilizzo di alcune denominazione che prendono il nome dal vitigno, di cui l’Italia gode da tempo. Nebbiolo, Lambrusco, Vermentino & co, restano dunque solo italiani, mentre le Cooperative, Federdoc, Assoenologi e tutte le organizzazioni agricole tirano un sospiro di sollievo, dopo l’opera di persuasione esercitata nei confronti della Commissione su più livelli. (Italia Oggi)

I cinesi puntano sui caseifici, rivoluzione salutista a Mirafiori e l'oro nero degli alimenti

Dopo gli Chateaux del Bordolese e i Domaines acquistati per milioni di dollari, i cinesi puntano sui caseifici francesi. Un business sviluppatosi a seguito dello scandalo del latte alla melanina scoppiato nella Repubblica popolare nel 2009, che spinse sempre più verso l’importazione del latte, soprattutto francese. A sancire il legame tra Francia e Cina oggi è il colosso Synutra, leader cinese dell’alimentazione per l’infanzia, che raddoppierà lo stabilimento di Carhaix, in Bretagna, passando da 15mila a 100mila tonnellate di latte in polvere, in un impianto di 38mila metri quadri che darà lavoro a 450 dipendenti, senza contare l’indotto. (Italia Oggi) @ 1300 pizzerie in tutta Milano, di cui il 50% gestite da titolari stranieri. Se è vero che la pizza è il piatto simbolo dell’Italia, è altrettanto vero che a prepararla non sono più soltanto gli italiani. Nel capoluogo lombardo, ad esempio, sul gradino più alto del podio compaiono gli egiziani, seguiti dai cinesi e dai turchi. E sono molte le attività che abbinano al piatto tipico anche in involtini primavera, kebab o dolci arabi. Ma gli italiani rispondono: “Il nostro segreto è dentro al forno. Gli artisti siamo noi” (e parlando di pizza ci viene da dire “Menomale!”) @ Ma di ristorazione milanese parla anche Roberta Schira, che sul Corriere della Sera racconta il suo viaggio gourmet fino all’alba in cerca di cucine aperte anche di notte. E rivela: “Dei tremila locali censiti nel capoluogo, soltanto uno rimane aperto fino all’alba. E ancora esistono casi in cui la risposta sull’orario di chiusura è “Dipende…”. (Corriere della Sera) @ Da Milano a Torino, dove è in atto la rivoluzione salutista di Mirafiori. Lo stabilimento torinese pensa alla salute dei suoi operai e introduce in mensa menu per tutti i gusti; da quello vegetariano a quello adatto per le intolleranze, passando per l’integrale. Con dietisti e psicologi a disposizione per spiegare quale sia l’alimentazione migliore. Il progetto, voluto da Fiat Chrysler Automobiles e realizzato dalla Eurest, prenderà il via il 18 di aprile. Oltre ai menu, gli operai troveranno nell’area relax anche distributori automatici in cui verranno aggiunti snack salutari a base di frutta e con pochi grassi. “Un aspetto positivo rispetto al ritorno al lavoro in un ambiente migliore e più sano” ha commentato anche Armando Bozza della Uilm. (La Repubblica) @ Torna ad accendersi l’Albero della Vita. L’installazione simbolo dell’Expo di Milano tornerà ad essere il cuore pulsante del centro che sorgerà sull’area dell'Esposizione. A partire dal 27 maggio infatti, nel fine settimana e nei giorni delle partite il sito riaprirà gratis proponendo ai visitatori non solo campi da calcetto e maxischermi per gli Europei, ma anche Street Food lungo il Cardo, un Children Park, la Triennale e l’Orto Planetario. (La Repubblica) @ “Lo squisito caviale è l’oro nero degli alimenti”. Lo scrive Gemma Gaetani, che su Libero riporta la storia di Agroittica Lombarda, l’azienda nata negli anni '70 a Calvisano diventata leader mondiale del caviale d’allevamento. E intervista il presidente Giovanni Pasini, che dice: “Più caviale e storione per tutti. Sono parte della tradizione italiana”.

Guru del cibo, consigli alimentari e lo strano caso della carbonara francese

Vegani, carnivori o animalisti potrebbero mettersi d’accordo grazie a Michael Pollan, l’autore americano che grazie ai suoi libri ha superato le guerre ideologiche sul cibo ed è stato comunemente riconosciuto come il “guru della consapevolezza alimentare”. Ma quale filosofia sta alla base delle sue divulgazioni? “Il punto, per lui, non è scegliere il veganesimo oppure il carnivorismo industriale. Il punto è scegliere di mangiare bene, anche carne, se si vuole”. Una prospettiva certamente interessante, che chi vorrà potrà conoscere meglio su Netflix, nel docu-film dal titolo Cooked, con cui lo scrittore cerca di spiegare quanto sia importante uscire dalla logica industriale. (Libero) @ Pesci ricchi di omega 3 sono ottimi per contrastare il fegato grasso. Sul Corriere della Sera Carla Favaro riporta i risultati di recenti studi pubblicati sul Journal of Nutritional Biochemistry, che hanno fatto il punto sulla reale efficacia degli approcci dietetici sul fegato grasso. E da cui è emerso che oltre alla perdita di peso (nelle persone obese) e alla costante attività fisica, ad influire maggiormente sul contrasto a questa malattia del fegato siano gli acidi grassi omega 3, la vitamina D e la vitamina E. “Sono composti - spiega Luca Valenti, professore di Medicina Interna all’Università di Milano - che potrebbero migliorare a livello del fegato l’accumulo di lipidi, l’infiammazione e la fibrosi epatica, proteggendo dalle complicanze del fegato grasso”. @ E in fatto di alimentazione interviene anche il nutrizionista Giorgio Calabrese, che su Repubblica mette in guardia dai cibi energetici e dice “Non sono più adatti alle esigenze di adesso. Pranzare non è solo nutrirsi, ogni lavoro ha un suo menu”. @ “Con tutto il dovuto rispetto, la carbonara alla francese mi fa semplicemente senso”. E’ la risposta di Corrado Augias a un lettore che su Repubblica scrive: “Pasta alla carbonara francese un sacrilegio? No. La prova che la cucina italiana ha un grandioso successo”. (E noi, con rispetto parlando, siamo d'accordo)

L'assaggio

Al ristorante Erbaluce (via Bossolaro, 21 - tel 0382530507) di Pavia. Un luogo del gusto che con la sua insegna rende omaggio a uno dei vitigni più affascinanti del nostro paese. In un ambiente che è mix equilibrato di ricordi antichi e ispirazioni moderne, la cuoca Antonia Platì propone piatti che vanno dall’ arancino nero ripieno di bottarga e bufala con vongole su crema di patate al risotto con asparagi e Bagoss, alle quaglie “en sarcophage” che rievocano il Pranzo di Babette. Un motivo in più per visitare Pavia. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti

Il Vino

E’ il Metodo Classico Pas Dosè di Fongaro (tel. 045 746 0240) di Roncà (VR). I sei brut dell’azienda Fongaro di Roncà sono l’esaltazione del Durello metodo classico, a tal punto che questo Pas dosè di uve durella al 100%, riserva 2007 prodotto con metodo biologico, se lo assaggiassi ad occhi chiusi direi che è uno Champagne. Lo è nel colore oro, nei profumi di fiori bianchi e frutta candita, nei sentori fortemente speziati, molto minerali. Lo è nell’intensità e nella fragranza. Ha un ingresso morbido, ma alla fine è secco, fresco, di corpo con quel finale sapido molto marcato che è la caratteristica di questo vino. Va benissimo sui crostacei, ma anche sulle carni. È uno dei grandi vini del nostro Paese.