La notizia

"La pizza napoletana e' morbida, quella di Tramonti croccante. Ma ci sono anche pizzerie Tramonti che per marketing dicono pizza napoletana". Questo quanto emerso nell'incontro nato da un'iniziativa del pizzaiolo Carmine Nasti e in corso in questi minuti all'Università della Pizza di Vighizzolo d'Este. L'appuntamento, cui partecipa anche Paolo Massobrio, è occasione per discutere dell'evoluzione di una tradizione storica come quella della pizza di Tramonti. "La pizza integrale di Tramonti con il finocchietto selvatico è diversa da quella Napoletana e anche salutistica - ha commentato  Nasti - Le pizzerie di Tramonti devo differenziarsi e non essere statiche". Intanto, Chiara Quaglia e Piero Gabrieli di Molino Quaglia, individuando le proprietà della macinazione delle farine a pietra, spiegano anche come le nuove esigenze nutrizionali esigano l'utilizzo di cereali variegati e soprattutto integrali. @ Ma di pizza si discuterà anche domenica prossima, quando sul lungomare di Napoli i pizzaioli della città si daranno appuntamento per tentare il record e realizzare una pizza lunga ben 2 km. L’evento è organizzato dall’ Associazione pizzaioli napoletani. (QN) @ Finale amaro per lo zucchero italiano, che rispetto al 2006 ha subito un calo dell’80% nella produzione con 2 zuccherifici rimasti attivi rispetto ai 19 di dieci anni fa. Una “morte lenta” che avrà il suo culmine nel 2017, quando finiranno le quote dello zucchero a disposizione di ogni singola nazione da parte di Bruxelles, con i colossi tedeschi, francesi, inglesi e olandesi pronti a invadere il nostro mercato. Una flessione dimostrata anche dal mercato delle bibite analcoliche, che secondo Assobibe negli ultimi sei anni si è ridotto del 19%, con consumi concentrati soprattutto negli energy drink e margini aziendali destinati ancora ad assottigliarsi. Ma nuove tecniche di coltura delle barbabietole potrebbero portare la resa ai livelli europei. (La Repubblica) @ “Serve al più presto un patto di filiera per il latte italiano”. Così il ministro Maurizio Martina durante il forum nazionale del Pd sull’agro-alimentare, che è stato occasione per discutere del latte nostrano. “9 consumatori su 10 - ha affermato il ministro - chiedono di conoscere la provenienza della materia prima di latte e formaggi”. E riprendendo recenti dati Ismea, secondo cui il 67% degli italiani si dichiara disposto a pagare dal 5 al 20% in più per un prodotto lattiero caseario made in Italy, ha aggiunto: “C’è stato un aumento degli acquisti di latte da parte della distribuzione e oggi è più semplice riconoscere i prodotti con latte 100% italiano. (…) Lavoriamo per un’alleanza fra paesi per misure finanziate dall’ Europa a sostegno degli allevatori. Questa volta Bruxelles dovrà proporreveri strumenti di politica agricola europea, con indirizzi validi per tutti”. (La Stampa) @ Guerra tra aragoste nei mari europei. A lanciare l’allarme l' Agenzia svedese per la tutela dei mari, secondo cui i maschi di aragosta europei sarebbero a rischio estinzione per via dell’arrivo nei mari del vecchio continente dei maschi di origine nord-americana, preferiti dalle femmine perché con le chele più grandi e vistose. Niente da dire finché questo succede secondo natura, ma la faccenda si complica se ad intervenire sono gli uomini, che sempre più spesso introducono negli allevamenti le aragoste a stelle e strisce. La soluzione? L’agenzia e il ministero svedese per l’Ambiente propongono un blocco dell’import di aragoste americane vive in Europa (per cui l'Italia si piazza al primo posto). La Commissione di Bruxelles affronterà la questione a giugno. (La Stampa) @ “Viviamo nell’era del cibo; ovvero un tempo in cui il cibo occupa un posto enorme nelle nostre vite, con un business che non aveva mai prodotto tanti soldi prima d’ora”. A dirlo è Martìn Caparròs, giornalista e scrittore argentino che su Repubblica spiega cosa significa vivere morendo di fame e, per contro, quanto il mangiare sia diventato soprattutto qualcosa che non si mangia, “Entrato nella logica dello spettacolo o della masturbazione”. E spiega: “Il vero problema di chi muore di fame non è la povertà, ma la ricchezza”. @ Ma il cibo sarà anche il grande protagonista di Cibus, la rassegna che si apre oggi a Parma e che ospiterà circa 3mila espositori su una superficie di 130mila metri quadrati. Tra gli argomenti sul piatto, il settore degli alimenti dedicato a vegani, allergici e osservanti di prescrizioni religiose. un settore che vale 3 miliardi sui 32 totali del comparto e che soprattutto è in forte crescita, in particolare all’estero. Tra le novità le uova arricchite con acido folico o iodio e la crema al cioccolato con 40% in sostituzione dello zucchero. Ne parlano Stampa e Repubblica.

New York Times a domicilio, passione Champagne e alleanza della frutta

Insalate, panini, pasta, carne e anche pesce; anche il New York Times si dedica al food delivery. Il quotidiano della Grande Mela ha deciso di allearsi con la start-up “Chef’d”, avviando la partnership come implementazione del canale web NYT COOKING, che fornisce ricette per i lettori che finiscono tardi di lavorare. La spesa media preventiva è di 30 dollari (circa 26 €) e la start-up si occuperà in concreto di realizzare le consegne  entro 48 ore. (Italia Oggi) @ 75mila dollari per la Moet & Chandon Golden Collection: a tanto ammonta il ricavato dell’asta dell’Amar Gala tenutosi a Cannes, dove i collezionisti di tutto il mondo si sono riuniti per tenere alte le quotazioni dello Champagne, di cui vedono ogni etichetta come un bene da riporre in cantina e al contempo un “nettare da gustare con amici”. E per cavalcare l’onda di questa “lussureggiante” tendenza, la stessa Maison francese lancia il suo Moet Ice Imperial Rosè, ovvero la nuova frontiera dello champagne da bere con il ghiaccio. “Solo in estate, all’esterno e di giorno”. Parola di Benoit Gouez, lo chef de la cave che ha rivelato i segreti della sua ultima creatura in occasione della presentazione sul mercato. Un prodotto che gli esperti hanno già ribattezzato “L’etichetta dell’anno e di molti altri a seguire”. (Affari e Finanza) @ Milano e Verona si fondono in nome dell’ortofrutta. A lanciare l’amo era stato l’ambasciatore italiano in Europa Carlo Calenda, proponendo una sinergia tra società fieristiche per realizzare manifestazioni più attrattive. Detto, fatto: FieraMilano e VeronaFiere unificheranno in un solo appuntamento le rispettive manifestazioni dedicate all’ ortofrutta. L’evento si chiamerà Fruit& Veg Innovation e debutterà il prossimo anno a Milano, dall’8 all’ 11 maggio, in coincidenza con TuttoFood. “Grazie a questo accordo - ha commentato l’ad di Fiera Milano, Corrado Peraboni - le due società fieristiche mettono a fattore comune la propria esperienza superando logiche di parte per creare un’offerta in linea con le attese di un mercato maturo”, mentre per il director generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani: “Questa partnership rappresenta un esempio per il sistema delle fiere, che mette da parte i localismi con l’obiettivo di unire le forze e sostenere insieme il comparto”. (Il Giorno) 

Confessioni da chef e comicità ai fornelli

L’affettato per me è una festa: uno spezzafame che non ha paragoni”. A fare outing è chef Carlo Cracco, che sul Giornale confida la sua passione per i salumi e dice: “Sin da quando ero bambino, la nostra Soppressa era sinonimo di festa. Oggi è sinonimo di confort food: lo puoi gustare in ogni momento, soli o in compagnia. Non so quanti altri cibi reggano la competizione”. E a proposito del vino con cui abbinarlo, aggiunge: “Meglio un non vino, quasi impercettibile al gusto. Come una Barbera fresca”. @ Da Carlo Cracco ad Annie Fèolde, patronne dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze, che nell’intervista di Paolo Pellegrini su QN dice con orgoglio: “Sono autodidatta, per dovere e piacere. Amo tutti i paesi, ma nella cucina rimango italiana”. La sua passione? La pasta: “Un mondo immenso, con cui si può fare di tutto”. @ Protagonista sulle stesse pagine anche il riso, visto con gli occhi dello scrittore Carlo Emilio Gadda, che nel suo libro “Quel pasticciaccio brutto di via Merulana” riporta filosoficamente la ricetta del risotto alla milanese definendo il chicco come “Un individuo”, e la sua monade udibile, diventa con i chicchi fratelli un patto armonico e sociale. @ “La mia seconda passione è la cucina. Sono un curioso e ho sempre letto molto e fra le mie letture preferite c’erano i libri di storia e di cucina”. Parola di Nino Formicola, alias Gaspare della coppia Zuzzurro&Gaspare, che da qualche settimana si è dato ai fornelli nello spazio milanese di Open Kitchen, dove tra foto e video nascono le social dinner, ovvero cene in compagnia dove gli chef intrattengono gruppi ristretti di ospiti. E che a proposito della sua cucina dice: “Vado a richiesta, perché ormai è un delirio. Non ho un piatto forte, ma cucino con la logica, anche dell’improvvisazione. Vado dai peperoni imbottiti al maiale in agrodolce, con la ricetta cinese vera, senza ananas. Faccio anche il sushi”.  

Fine settimana di-vino

Giornata dedicata al vino piemontese quella di ieri, con la lectio di Paolo Massobrio a Nizza Monferrato sul tema “Comunicare la Barbera d’Asti”, presenti tutti i produttori del Nizza, l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero, il presidente del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato Filippo Mobrici. “La Barbera in questi 30 anni ha saputo superare gli ostacoli perché il prodotto che è un vino di caratura internazionale ha parlato da solo. La distinzione dei cru e dei territori è a vera forza della Barbera - ha detto Massobrio - ai giovani il ruolo di comunicare la curiosità di queste differenze”. Ma ieri si è celebrato anche il Ruchè, con la rievocazione della figura di don Giacomo Cauda parroco di Castagnole Monferrato, che avviò il processo di riqualificazione di questo vino.

L'assaggio

Oggi andiamo alla trattoria Bertamè (via Lomonaco, 13 - tel. 02.26684156) di Milano. Nell’officina di Lorenzo Bertamè, titolare di Bertamè auto e moto, una trattoria moderna che rappresenta la seconda passione del patron; un luogo del gusto dal contesto famigliare, dove non mancano i richiami al mondo delle due (e quattro) ruote, caratterizzata da una cucina semplice e gustosa. Si apre con antipasto di pesce “Dal crudo al cotto”, per poi proseguire con lici fatti a mano al tartufo in crema di carciofi o con il risotto Carnaroli zucca e pancetta in cialda di Grana, lo spezzatino o i filetti di branzino in arrosto con vellutata di porri e patate. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti. 

Il Vino

Abbiamo assaggiato due vini di Andrea Druis, dell'azienda Terre del Faet (tel. 347 010 3325) di Cormons (GO). E siamo rimasti entusiasti. Sia per il Collio Pinot bianco sia per la Malvasia secca 2014. Vini dai colori di piacevole consistenza paglierina, al naso le note sono floreali e citrine nel Pinot, fruttate nella Malvasia. Comun denominatore è la finezza quasi filigranosa del sorso e l'eleganza, soprattutto nella Malvasia che termina con un finale amarognolo molto gradevole. Sono due vini da tutto pasto, che ci sono piaciuti molto per la pulizia, l'attinenza alla tipicità. Presto assaggeremo anche il Friulano che è il suo terzo vino. Ma qui siamo già nell'empireo. Andrea bravissimo!

Lutto

Si terranno questo pomeriggio i funerali di Giobatta Mandino Cane, leader del Rossese di Dolceacqua. Alla famiglia le nostre più sentite condoglianze.