La notizia

Chef in guerra contro i clienti maleducati. Mentre per molti avventori prenotare senza poi presentarsi è un peccato veniale, per chi fa business il “no show”, ovvero la mancata presentazione, può risultare un danno notevole capace di costare fino a 35 mila euro. Lo scrive Andrea Cuomo, che sul Giornale di stamane indica anche i rimedi più utilizzati dai ristoratori per compensare le temutissime sòle; primo in elenco il “Tutti in fila”, che obbliga i clienti a mettersi in coda in attesa del proprio turno. Quindi la richiesta di una caparra a garanzia della prenotazione; lo stalkeraggio, che implica una serie di chiamate frequenti da parte del ristorante per verificare lo stato della prenotazione e infine l’”overbooking”, una metodologia non molto corretta ma frequente, con cui i ristoranti accettano più coperti di quelli a disposizione in modo da assorbire eventuali buche dell’ultimo minuto. E se si presentano tutti? Si offre un bicchiere di vino ai clienti che devono aspettare. (IlGiornale) @ “La qualità è un primato italiano”. Così titola Italia Oggi, che tra le pagine dedicate all’agricoltura presenta i dati del XIV Rapporto Ismea-Qualivita, da cui emerge un vero e proprio boom di Dop e Igp nei consumi e nella grande distribuzione, dove le vendite di prodotti certificati sono cresciute del +5%. Tra i prodotti che hanno registrato le performances migliori i formaggi (+3% in valore e +6,9% in volume) le carni (+16% in valore e +12,4% in volume) e i vini, con gli spumanti in testa (75% di vendite nella Gdo). Un successo confermato anche dalla nascita del primo Forum mondiale delle indicazioni geografiche, in programma i prossimi 11 e 12 aprile a Parma. (Italia Oggi) @ Agricoltura hi-tech, fattorie digitali e pastori “virtuali”. E’ l’obiettivo a cui punta il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, che ha fissato nuovi traguardi per il settore: primo tra tutti, arrivare in pochi anni al 10% della superficie agricola coltivata con esperienze e produzioni legate all’agricoltura di precisione. Una tendenza nata negli USA per fronteggiare i cambiamenti climatici, ma sempre più vicina all’Italia, che presto vedrà impiegati in campi, vigne e allevamenti droni, mappe Gps e telecamere 3D. (Corriere della Sera) 

Parola d'ordine: Golosaria!

Mentre c’è già fermento per la prima Golosaria del 2017, quella che sabato 1 e domenica 2 aprile porterà il gusto tra i castelli di Casale e Uviglie e in oltre 20 location del Monferrato, stamane su 4 quotidiani del Veneto (il Mattino di Padova, Tribuna Treviso, la Nuova Venezia e il Corriere delle Alpi) si annuncia la prossima edizione veneta della rassegna, che dal 26 al 28 maggio sarà ospitata alla Fiera di Padova. Un appuntamento che, dopo il successo della “prima” a Bassano del Grappa, si rinnoverà per il secondo anno mettendo in mostra il saper fare “made in Veneto” con i magnifici produttori del Golosario e un calendario ricco di degustazioni, incontri e show cooking. “Torniamo in Veneto - commenta Massobrio - perché colpiti ed entusiasmati dalla capacità di innovazione dei tanti artigiani veneti del gusto”. Tutti gli aggiornamenti sui nostri prossimi appuntamenti sul sito www.golosaria.it

Veganesimo e disinformazione

I prodotti vegani finiscono nel paniere Istat, aumenta il popolo vegano e i prezzi di frutta e verdura schizzano alle stelle. Sono queste le notizie che hanno tenuto banco negli ultimi giorni, conquistando spazi e approfondimenti su quotidiani, radio e televisioni. “Ma come sono da leggere questi dati?” Su Avvenire risponde Paolo Massobrio, che lamenta - nonostante il grande flusso di notizie - l’assenza di una reale informazione sul tema. “Il problema - scrive - è nell’effetto mediatico che ha accompagnato queste news, facendo sembrare la scelta vegetariana qualcosa di normale, come prendere un caffè. (…) Niente contro chi sceglie la dieta vegana, intendiamoci, ma una verifica di come il proprio fisico reagisce sembra regola doverosa, non solo per il capofamiglia, ma per tutti coloro che ricadono in quella scelta. Una regola che andrebbe istituzionalizzata, non solo per favorire una certezza, ma per un problema di rischio sanitario che ricade su tutta la collettività”. E conclude: “Anche la scelta vegana avrebbe bisogno di un masterplan salutistico. Ma chi ce lo dice, mentre impazza il fai-da-te?”. (Avvenire) 

Il pensiero

Quello di oggi è firmato da Antonio Lubrano e dedicato alla mistificazione del sale, un alimento stra-utilizzato il cui consumo porta con sé alcuni rischi. “Avere poco sale in zucca - scrive - è un modo di dire che bolla gli sciocchi. Ma avere poco sale (nello stomaco) è da saggi. (…) Se il consumo di sale in tutto il mondo diminuisse del 10%, si eviterebbero migliaia di decessi e sarebbero sconfitte tante patologie legate agli sbalzi di pressione”. E in riferimento alla razione ideale aggiunge: “Viene di pensare all’età dell’innocenza, quando fummo portati alla fonte battesimale e il celebrante posò sulle nostre labbra il sale della sapienza. Forse nemmeno un grammo. (…) Che sia un grammo oppure due, sempre amaro è. Un quantitativo però che ci permette di avere ancora la nostalgia di un amore: vedi “Sapore di sale” di Gino Paoli. Ma impegnamoci: solo due grammi fino al 2027”. (Corriere della Sera) 

L'assaggio

Alla Trattoria Olmo (p.zza Cavour, 13 - tel. 0342212210) di Sondrio. Non distante dalla piazza centrale della città, un bel locale che mette in tavola la Valtellina più autentica, con piatti che vanno adii tradizionali sciatt serviti con insalata di cicoria ai pizzoccheri alla Tellina; dagli gnocchi al mirtillo, ai malfatti della nonna con Bitto e Speck, dai taroz alla tiranese alle carni declinate nella tagliata di manzo e nel goloso controfiletto di cervo al ginepro. Su ilGolosario.it la sosta di Paolo Massobrio. 

Il Vino

Il Collio Ribolla B.B.K. di Lis Neris (tel. 048180105) di San Lorenzo Isontino (GO). Una Ribolla che nasce dalla ponca, il nome della terra di quell’estremo di Friuli Venezia Giulia. Di colore giallo oro di bella consistenza, al naso una vampata di freschezza, di fiori e di ananas. In bocca la solidità elegante di un grande bianco friulano che abbraccia i piatti di pesce. Che bella esperienza, quando a tavola si bevono vini così.