La notizia

Pancia mia fatti capanna. Mai come in questo periodo è il caso di dirlo, poiché negli ultimi 40 anni gli obesi del mondo sono triplicati e ogni individuo in media ha messo su 6 chilogrammi di grasso, il che significa 40milioni di ciccia in più sulla Terra tra pance, glutei e maniglie dell’amore. E’ il dato allarmante emerso da uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet, confermato anche dal nutrizionista Antonio De Lorenzo che su Repubblica dice: “In cinquant’anni abbiamo vissuto una rivoluzione nel nostro modo di mangiare, che in tempi passati avrebbe richiesto 80 generazioni”. E se la forza di volontà dei singoli non è sufficiente per perdere peso, l’unica strategia possibile è far intervenire gli Stati rendendo più economici gli alimenti salutari e aumentando i prezzi di quelli dannosi. Ma sul tema interviene anche Marino Niola, che scrive:”Il Pianeta sta cambiando taglia e si avvia a grandi passi verso l’apocalisse lipidica (…). Gli obesi sono i nuovi abitanti del villaggio globale, per un verso i principali finanziatori del punk food. Per l’altro verso vengono additati alla pubblica condanna come onnivori compulsavi privi di volontà e autocontrollo. Insomma, umiliati e obesi”. (La Repubblica) @ Tempi duri per il vino piemontese, che nell’export ha subìto una battuta d’arresto. Nel 2015 le vendite di bottiglie oltreconfine hanno subìto un calo del 5%, pari a 965milioni di euro. A lanciare l’allarme è il consorzio dell’Asti spumante, per cui la causa è da rintracciare nell’embargo sul mercato russo. Per il presidente del consorzio Giorgio Bosticco: “Il vino non subisce il blocco dell’export, ma i nostri produttori non ne vendono più perché hanno paura di non essere pagati. E il mercato interno non è il migliore anche sul fronte delle bollicine dolci; per Bosticco “Va ripensata la comunicazione” mentre secondo l’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero: “Commercianti e gestori di bar dovrebbero servire qualche bolla piemontese invece di offrire sempre il solito Prosecco”. (La Repubblica) @ Tutto pronto per “Vinitaly and the City”, il fuori salone organizzato in occasione di Vinitaly che sarà ospitato dall’ 8 all 11 aprile a Verona. Per quattro giorni il centro storico della città accoglierà iniziative e degustazioni, con musica, arte, design, moda e architettura. Il programma completo su www.vinitalyandthecity.com @ Sono passati 30 anni dallo scandalo del metanolo, ma alle vittime non è stato concesso neppure 1 euro. Lo scrive Federica Cravero, che sul Venerdì di Repubblica ripercorre il dramma del vino avvelenato attraverso il racconto di Enzo Binotto, sopravvissuto all’intossicazione. “A produrre quel vino - si legge - erano stati Giovanni e Daniele Ciravegna, poi condannati a 14 e 4 anni di carcere. Ma il processo iniziò 5 anni dopo e i Ciravegna ebbero il tempo di cambiare intestazioni alle loro proprietà risultando nullatenenti. Così dei risarcimenti miliardari previsti nessuno ha mai visto una lira”. @ Stalle chiuse, prezzi in caduta e import senza restrizioni. E’ lo stato di “salute” del comparto lattiero-caseario, a un anno dall’abolizione delle quote latte. E gli allevatori si ribellano: “Puntavamo sulla qualità, ma non è bastato”. E la stoccata arriva da Coldiretti: “L’industria di trasformazioni italiana fa pressioni sul Governo perché autorizzi la produzione di formaggi con latte in polvere importato dall’estero e a prezzi irrisori: per il consumatore un danno, per i produttori una tragedia”. @ 15mila forme di parmigiano sottratte negli ultimi due anni per un valore complessivo di 6milioni di euro. Sono i numeri del boom di furti che ha colpito i caseifici dell’Emilia Romagna. “Alcuni elementi portano a supporre che la tratta porti verso il Mezzogiorno - hanno fatto sapere gli inquirenti - dove è più facile far perdere le tracce delle forme rubate rivendendole nei mercati rionali”. E mentre per arginare il fenomeno sono già partite campagne di sicurezza rivolte ai casari, Il 5 aprile prossimo, in collaborazione con Coldiretti, a Reggio si terrà un convegno sul tema della sicurezza. (La Stampa)

Razze da allevamento a rischio scomparsa e carne nella dieta di oggi

Anche le razze da allevamento rischiano la scomparsa. Secondo una ricerca Coldiretti, nella sola Lombardia, in cinque anni sono stati persi 360mila capi di bestiame e ben 14 razze di caprini, bovini e ovini sono a rischio scomparsa, dalla mucca varzese alla pecora brianzola fino alla capra frontalasca e orobica. (Corriere della Sera) @ Una delle più grandi invenzioni della storia si deve probabilmente a una donna che 20mila anni fa si accorse che da un seme poteva sorgere una piantina. Su Sette il professor Giovanni Vigo spiega i tempi lunghi delle rivoluzioni come quella agricola e commenta i risultati di una straordinaria scoperta scientifica come quella fatta sulle sponde del mare di Galilea, che ha permesso di ritrovare piantine coltivate risalenti a 23mila anni fa. @ Ci siamo evoluti anche grazie ai grassi animali, ma una dieta paleolitica oggi non ha più senso. Lo scrive Alex Saragosa, che sul Venerdì di Repubblica prende spunto dalla teoria dell’antropologo Daniel Lieberman, secondo cui gli uomini devono l’intelligenza il linguaggio e l’aspetto a una dieta ricca di carne, per dimostrare l’inutilità dello stesso regime applicato ai giorni nostri. Una conferma che arriva anche dal ricercatore dell’Istituto di Scienze dell’Alimentazione del Cnr di Avellino, Gian Luigi Russo, che tira le somme e dice: “La carne non va demonizzata perché, in quantità moderata, non causa patologie. D’altra parte però, se anche ci ha aiutati ad essere quello che siamo, oggi il nostro intestino è più simile a quello dei mangiatori di frutta. E noi a differenza degli ominidi abbiamo alternative. Tutte quelle che prevede, accanto a un modesto consumo di carne , la Dieta Mediterranea”. @ Ma di alimentazione scrivono anche Caterina e Giorgio Calabrese, che su Sette consigliano di seguire l’esempio dei Templari, che nel 1100 vivevano 70anni contro i 30 degli altri seguendo un regime a base di molta frutta e poca carne.

Rubriche & Appuntamenti

“E’ il momento del dente di cane, protagonista del sottobosco”. Lo scrive Paolo Pejrone, che su La Stampa spiega come “Il nome poco invitante deriva dalla forma dei suoi bulbi, chiari e aguzzi, simili a canini, con foglie marezzate di porpora”. @ Luciano Ferraro sul Corriere della Sera racconta l’iniziativa del produttore di Barolo Paolo Damilano cui si deve la realizzazione di “Sideways”, il film che racconta il viaggio di tre amici nella California dei vini e dei grandi scrittori. E che annuncia: “Abbiamo idea di acquistare i diritti per la versione europea del film. Stiamo progettando anche una fiction tv che descriva le Langhe”. @ Intanto, sul Venerdì di Repubblica Gianni e Paola Mura recensiscono i piatti de I Colori del Vino di Roma e da bere consigliano il Primitivo 2013 prodotto a Ugento (Lecce) da Francesco Marra, mentre su Espresso Enzo e Paolo Vizzari descrivono la cucina dell’ Hotel Villa Aretusi di Bologna e per Altre Tavole segnalano il Puro di Trieste e l’Osteria La Chianina di Roma.

L'assaggio

A Torino da Camilla’s Kitchen (via Maria Vittoria, 49/B - tel. 0118170253). Un luogo del gusto dall’eleganza minimalista, che in sala si fa forte della presenza di Angelo Susigan. Tra i piatti cucinati dallo chef Riccardo Ferrero, menzione d’onore per l’appetizer caldo d’apertura, gli “esotici” paccheri di Gragnano con triglie e fagioli dall’occhio e la finanziera borghese di Torino. Un corretto semifreddo con spuma di zabaione e piccola pasticceria in accompagnamento al caffè chiudono una piacevole serata. Su ilGolosario.it l’approfondimento di Silvana Delfuoco.

Il Vino

Il Soave Classico della Cantina di Gambellara (tel. 044491360) di Montecchio Maggiore (VI). Un Soave secco, molto minerale, prodotto secondo un antico segreto della gente di queste parti. Un vino vero, tutt’altro che ruffiano. Bevendolo si avvertono la sapidità unica, il corpo, la complessita dei suoi elementi puri. Suadente nei suoi profumi floreali intensi, l’ho assaggiato sul pesce, ottenendo grazie alla sua acidità fresca una perfetta pulizia del palato. Questo campione della cantina di Gambellara è davvero una chicca. Da cercare a Vinitaly, insieme al Gambellara (più piacioso) e all’ottimo Durello spumante!