In questo locale è nato il susciliano, un felice connubio tra la cucina nipponica e i sapori e profumi del Sud Italia, all'insegna della tradizione soprattutto siciliana

A Torino, dove c’era una volta il Kiki, raffinato ristorante ben noto agli amanti della cucina giapponese, ora c’è l’Oinos (Via della Rocca, 39/G - tel. 011 835084 - oinosristorante.it): una svolta di rinnovamento, pur sempre nel nome del pesce crudo.

Il locale, dagli arredi essenziali ma accurati, conserva infatti il bancone e il servizio da sushi bar, ma nelle due salette adiacenti compie invece il miracolo che ancora mancava in città: la conciliazione degli opposti. Qui è nato, e ora prospera, il susciliano, felice connubio tra la cultura nipponica e i profumati sapori del nostro Sud, che di sicuro piacerà anche ai puristi. E in più, succulento valore aggiunto, c’è anche la possibilità di un menu tutto italiano, con piatti all’insegna della tradizione soprattutto siciliana

Accolti da persone cordiali e professionali, che spiegano e consigliano senza invadenze, attente all’ospite come ai dettagli del servizio, sperimentiamo il nostro primo susciliano: un assaggio di dodici pezzi misti, accompagnato da una tazza di calda zuppa di mishu. Indubbiamente l’aggiunta di erbe aromatiche conferisce all’orientale specialità un tocco di “esotico al contrario” assai gradevole per i nostri palati occidentali. Ne consigliamo la prova ai cultori della materia.

L’arrivo in tavola di pane e posate segnala il passaggio di testimone, pardon, di mestolo. E perfetto omaggio alla tradizione sono i radiosi scialatielli con pesce del giorno, peperoncino, nunnata, muddica e scorza di limone con cui si apre il nostro “ritorno a casa”. Abbondanti e dalla perfetta esecuzione, a seguire, le ottime triglie in pastella di riso e ceci su crema di fave e menta con marmellata di fragole, zenzero e cavolo rosso marinato scelte tra i secondi. Si chiude, e poteva forse mancare? con il cannolino siciliano e con un’ottima crema di zabaione con mandorle croccanti originalmente trattata come una sorta di crème brûlée.

Bella e ampia carta dei vini, dove i bianchi la fanno da padrone ma anche con i rossi non si scherza. Giusto rapporto qualità/prezzo e…già tanta voglia di ritornare!

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