Sulla piazza di Roccaverano, dove si affaccia la chiesa progettata da Donato Bramante, prevedete una sosta nell'omonima osteria, sarà una graditissima sorpresa

Dici Roccaverano e pensi alla robiola. Però, arrivati sulla piazza del paese troverete, inaspettata in questi luoghi, la chiesa parrocchiale progettata nientemeno che da Donato Bramante, genio del Rinascimento a Roma e Milano. Nella vita tutto si incrocia ed ecco quindi che Enrico Bruno, vescovo alla corte papale di Giulio II e nativo di Roccaverano, commissionò al grande artista questa facciata inconfondibile di pietra calda e finezza di linee.

E sulla piazza (Piazza Barbero, 6 - tel. 0144 93046) c'è, dal 2012, l'osteria a lui intitolata condotta con mano esperta e gentilezza dalla famiglia Nervi, con la mamma Giselda e i figli Martina e Simone impegnati anche nel bar accanto (con, in bellavista, le robiole de la Masca, Amaltea, Stutz Pfister, Saglietti).

L'ambiente rustico con tocchi di grazia "tradirà", già dall'inizio del pranzo, la grande qualità della materia impiegata (focaccia e grissini in primis) e la sapienza di preparazione della cuoca. Il tagliere di ottimi salumi misti (provenienti da Cortemilia) con burro di cascina apriranno al vitello tonnato che non esitiamo a considerare tra i migliori mai assaggiati come pure l'insalata russa, perfetta nella dolcezza di gusto ed equilibrio che raramente si trova. Non si fa dimenticare neppure il flan con fonduta di toma piemontese -che ricorda le cucine più collaudate- e il gustoso carpaccio di fassone con scaglie di Parmigiano Reggiano.

I primi migliorano ancora di più con le tagliatelle paglia e fieno al ragù di salsiccia, i profumatissimi tajarin ai funghi porcini, gli gnocchi con crema di robiola, i ravioli del plin classici o nella versione di capretto.

Il livello di cucina rimane altissimo sulle carni, come nell'arrosto di maiale alle nocciole "Tonda Gentile Igp", la coppa di maiale alle erbe, il brasato e il coniglio in casseruola.

Si arriva in fondo bevendo bene e a ricarichi onestissimi gustando l'ultima fetta di robiola e chiudendo in completa bellezza con il gelato di crema fatto in casa, straordinario come tutto il resto del pranzo, in un'esperienza perfetta e senza la minima sbavatura.

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