La cucina di Enrico Facco in un luogo fantastico, con la veranda che guarda Villa Contarini, le salette calde e uno staff giovane con il sorriso

Il luogo è davvero incredibile, la grande piazza di un paese che si chiama Piazzola sul Brenta (Pd) dove s’affaccia una delle più gigantesche ville palladiane (non imputabile al Palladio però). È villa Contarini, che all’interno ha la stanza delle conchiglie perché gli ospiti del Doge solevano regalargli una conchiglia che lui incastonava nel muro. Attorno alla villa c’è una costruzione circolare, e la più appariscente, con terrazzo che dà sulla villa, è la location del ristorante Alle Logge (via Logge Palladiane, 6 - tel. 049 559 8324) che torna a nuova vita grazie a un cuoco che abbiamo apprezzato quando era in Valle d’Aosta, al ristorante Ad Gallias di Bard (faccino radioso). Da qualche mese è tornato a casa, perché lui è di queste parti e i suoi maestri sono tutti qui. Lucca Cantarin, suo amico pasticciere, dista pochi chilometri e qui sta nascendo un polo del gusto.

Ma attenzione, Alle Logge è anche emozione perché l’aperitivo o la cena sulla terrazza è di una suggestione rara. La sale e salette sono tutte calde, nei toni delle pareti e in tutto l’allestimento che è in divenire. C’è una capace sommelier e uno staff giovane con il sorriso, che ti fa stare bene. La scelta dei vini per ora è limitata, ma ha un'inclinazione assai chiara: Colli Euganei, vini naturali e il resto si vedrà.

Il menu proposto è ghiotto e a prezzi della serie “partite subito, siete ancora lì?”. Per noi l’uovo in camicia rosso fuoco servito con asparagi, nocciole tostate e crema di grana. Quindi la tartare di tonno allo zenzero e tabasco, le polpette di pane ed erbette di campo, la piovra arrostita su crema di patate e burrata e la quaglia ripiena di fegatini su crema di piselli.

Sui primi sono da manuale i bigoli all’anitra sfilacciata, generosi nel gusto e perfetti nella cottura. Davvero buono, anche come sensazione tattile, il risotto al salto con seppie scottate, pomororini canditi e crema di bruscandoli. Ci sono poi il risotto allo zafferano con crema di Asiago d'allevo e polvere di liquirizia, gli spaghetti profumati al limone su crema di piselli leggermente piccante e gambero rosso crudo e infine la crema di zucchine con zabaione di tofu, un piatto vegano che è un vezzo di questo chef, prima che tutto diventasse di moda.

Tanta carne ai secondi con filetto di maiale avvolto nel lardo panato ai pistacchi, filetto alla Wellington e carrè di agnello al forno. Il piatto vegano è il seitan scottato in padella, mentre per chi ama il pesce sarà soddisfatto - come lo siamo stati noi - del filetto d'orata in crosta di patate e rape rosse con asparagi saltati al burro.

Al dessert non perdetevi il semifreddo ai xaeti con salsa di fragole, buonissimo, dove l’arte delle consistenze dello chef Enrico Facco continua ad esprimersi. Tra le altre scelte ricordiamo Come un cappuccino: salsa al cioccolato, gelato al caffè, spuma di latte e granella di nocciole; il tortino al cioccolato dal cuore morbido con pere allo zenzero e la tazza con crema dolce vegana, crumble al cacao e nocciole con confettura di arance.

Siamo stati in un luogo fantastico, abbiamo mangiato bene e la spesa complessiva, per 4 piatti, non ha superato i 40 euro. Partite!!!

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