Alberto Buratti e Davide Ceriotti. Una coppia di fuoriclasse che vi faranno vivere un’esperienza di gusto memorabile.

È nata una stella. Koinè (vicolo Corridoni 2/c – tel. 0331599384) a Legnano. La ristorazione italiana ha un nuovo, grandissimo, punto di riferimento. È una novità assoluta e una nostra scoperta di cui andiamo orgogliosi. Che bello avere questo mezzo, ilgolosario.it che ci consente di raccontarvi in tempo reale realtà nuove come questa. Koinè? È la sintesi tra Alta Cucina Italiana e Nuova Cucina Italiana. Ed è la continuità di Corone e tristellati storici, come l’Antica Osteria del Ponte di Cassinetta di Lugagnano, e di oggi, come la Francescana di Modena. Insomma un ristorante che ha aperto da poco, ma che si candida a entrare nell’olimpo dei grandi. Ai fornelli Alberto Buratti, chef dal grande futuro, cresciuto con fuoriclasse come Ezio Santin e Massimo Bottura (ecco perché le citazioni precedenti). In sala Davide Ceriotti, titolare con il fratello Claudio, e vero fuoriclasse dell’accoglienza.

Un gioiello il locale. Entri e capisci subito che qui c’è cura del particolare e gusto fuori misura. Davanti a te, nel piccolo atrio, una vetrina artistica, di design, con bicchieri e bottiglie a far da contrasto alle volte con le travi in legno, dei primi del ‘900 (la struttura originaria è del 1908). A terra, una vetratina che consente di occhieggiare la suggestiva cantina, dove riposano migliaia di bottiglie, e in cui i titolari han ricavato anche uno spazio per piccoli meeting, mantenendo i muri in pietra delle origini. Sopra la saletta da pranzo, ristrutturata in modo impeccabile, di eleganza moderna, con tavoli ben distanziati e apparecchiati in modo impeccabile, per nemmeno trenta coperti, a dire di come qui, il cliente sia re. Dalle vetrate si intravvede il dehors, che in estate sarà approdo felice, e la scaletta che sale al piccolo relais, dove a gennaio saranno disponibili otto camere (in ottica Expo2015 una chicca). Serviti in modo impeccabile, con cuore e professionalità, preparatevi a gustare una serie di piatti che vi conquisteranno per tecnica, fantasia, capacità di unire tradizione e creatività.

Dopo il geniale benvenuto (baccalà e “crosta di burro di cacao e Martini cocktail”, da gustare in un sol boccone, una invenzione geniale che avrebbe entusiasmato il nostro conte Riccardo Riccardi, per anni alfiere della Martini, appunto), via con trota marinata con crema di patate e brodo di porri. Poi il colpo del campione. Ravioli del nord Italia. Riassunto geniale delle specialità delle regioni simbolo della pasta ripiena, con 8 diversi ripieni: barbabietola ricotta e formaggio di Carnia (che valorizza i casunzei ampezzani), spinaci cioccolato e cedro (cialzons, friulani), zucca mostarda e amaretti (mantovani), patate e pancetta (parmensi), pollo parmigiano stracchino e mortadella (alla cortigiana, emiliani), con fondo bruno e ripieno arrosti (piemontesi), ricotta e spinaci e salsiccia e parmigiano (casoncellii bresciani e bergamaschi). Un capolavoro servito con brodo di carne a parte, e che forma nel piatto il numero uno. Esatto, quello che direte voi dello chef, numero 1! In alternativa risotto alle lumache. Di secondo golosa zuppa bianca di orzo, eglefino, salmone e baccalà leggermente affumicato. O l’oca del ringraziamento, castagne mirtilli e patata americana. A chiudere sfumature di miele o Autunno in tavola. Le materie prime sono eccellenze (molte scovate a Golosaria, dallo Zafferano della Brianza alle farine del Mulino Quaglia, solo per citarne due). In cantina imbarazzo della scelta, tra big e chicche di piccoli produttori (tra cui molti Top Hundred!). La selezione di distillati fa la gioia degli intenditori. Ci son due menu degustazione a prezzi da sogno, 8 portate a € 54 e 10 a € 64. Poco più alla carta. L’Italia ha un nuovo grande ristorante! A dicembre saranno aperti 7 giorni su 7. Siete ancora lì?



 

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