Sabina e Massimo vi accolgono con il sorriso in questa osteria elegante, dove la scelta dei vini - anche a bicchiere - e delle materie prime è fatta con cura

Continua la nostra ricerca sulla formula più accattivante di osteria. E quella che abbiamo trovato a Campo San Martino (Pd) ci fa dire Era Ora! Che è il nome di questa osteria piazzata proprio dietro la chiesa del paese (piazza Marconi, 26 - tel. 348 413 5296 - www.eraorarestaurant.com), con ampio parcheggio, un dehors con due tavoli, ma anche un interno che è una sorpresa.

Sabina in sala e Massimo in cucina l’hanno concepita così: con tanta eleganza, note artistiche alle pareti, tavoli ben distanziati e un servizio efficiente, con il sorriso. La scelta dei vini e delle materie prime è la prima cosa che colpisce e quando chiedi un vino a bicchiere, sanno trovare le etichette giuste. Appena entri c’è la prima sala per gli avventori fedeli, che amano dialogare con l’oste che sta dietro al banco del bar; a seguire la sala più ampia, teatrale, riposante. E in un posto così viene voglia davvero di assaggiare tutto.

Hanno due menu degustazione: di pesce (45 euro) e di carne (35 euro) e una bella offerta alla carta.

Tra gli antipasti il polpo arrostito allo zenzero, il baccalà mantecato, lo sformatino all’Asiago con salsa di formaggi e culatello.

Sui primi saranno radiosi i bigoli caserecci fatti da loro con salsa di alici e crudo di gamberi marinati. Un filo gommosi gli gnocchetti di patate e ortica che si esaltano con la salsa al pomodoro secco e burrata. Buoni e delicati i ravioli di pasta all’acqua farciti di bruscandoli, burro, salvia e ricotta affumicata. C’erano anche i tagliolini di pasta all’uovo con asparagi trifolati e le orecchiette di grano duro con ragù di faraona e verdurine croccanti.

Ai secondi ci è piaciuto il baccalà alla vicentina, ma la polenta non ci è sembrata di grande impegno culinario; ottima la lombata di vitello arrostita ed erbette su funghi piopparelli trifolati; sotto le aspettative la punta di vitello fondente (non proprio) su purea di patate e verdurine croccanti (troppe). Altre scelte: fritto misto di pesce, cartoccio di salmone, ombrina e scampo con taggiasche; tonno alle erbette con salsa gremolade; tagliata di manzo di fassona al rosmarino.

Al dolce una buona mousse ai tre cioccolati e una meringata al cioccolato con macedonia di frutta fresca fatta molto bene e, questa volta, sopra le aspettative. Da provare la prossima volta il tortino caldo al cioccolato magari con salsa di albicocche e gelato al tiramisù, il pralinato alle nocciole con pan di spagna e salsa all’amarena.

In conclusione una cena più che soddisfacente, in un ambiente davvero carino, con qualche tocco di orginalità in cucina. Se vanno avanti così un giorno potranno diventare radiosi!

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