Da un'idea di Luca Piantanida un omaggio alla squadra più titolata d'Italia

Per un milanista d’antàn come me è difficile da digerire… eppure è proprio una sorpresa il panettone zebrato ideato per questo Natale da Luca Piantanida, pasticcere e panettiere, erede di una famiglia impegnata da oltre mezzo secolo nella panificazione.

Il suo laboratorio è a Coggiola (Bi), il paese della “paletta”, alle pendici del Monte Rosa (Via Garibaldi, 10 • tel. 01578302). Qui ogni giorno Luca rinfresca il lievito madre che tiene vivo dal 1983 e che rappresenta il marchio di fabbrica dei suoi prodotti. Ecco perché il suo panettone risulta così profumato, morbido. E per di più riesce a conservarsi senza bisogno di aiuti.

Ma soprattutto quello che piace è la morbidezza in bocca, la persistenza del gusto, il sapore pulito e decisamente pieno. E’ un successo che si costruisce con una squadra solida e tanta tecnica: trentasei ore di lievitazione naturale, cinque impasti, miele, sale e vaniglia. Poi c’è il colpo di genio (alla Pinturicchio): le venature (anzi zebrature) di cioccolato sia bianco sia fondente che creano un simpatico gioco di colori all’interno (e si “arruffianano” il palato). L’esterno è quello classico, una cupola fine con mandorle, zucchero e albume. E’ il regalo del tifoso alla sua squadra del cuore ma è anche il regalo che ogni tifoso della Vecchia Signora vorrebbe farsi, per consolarsi da un avvio di campionato non proprio stellare (anche se il recupero è ormai cosa fatta) e che magari vorrebbe regalare a qualche tifoso granata e pur essendo bianconero, sarebbe comunque gradito.

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