Otto amici. Nove vini. Dieci il nostro voto a un lavoro che mette in bottiglia competenza e passione

Otto amici. Beppe, Elisabetta, Lorena, Andrea, Daniele, Edoardo, Antonio e Luca. Una passione condivisa, il vino. Un progetto comune che diventa realtà, cantine Beladea (l’insegna, dalle iniziali di ciascuno, B-E-L-A-D-E-A, a dire dell’importanza in questa avventura di ciascuno). Sette di loro sono esperti e appassionati di tutto ciò che è mondo di Bacco e dintorni, ma hanno attività principale in altro settore. Uno di loro, invece, Antonio Cuman, per tutti “Toni”, ha quarant’anni di esperienza nel mondo del vino, e per questo, per la sua competenza indiscussa, è quello a cui gli altri soci hanno affidato il compito più delicato, seguire la produzione, nonché il ruolo di ambasciatore della cantina, tenuto conto della sua notorietà nel mondo del gusto e della sua travolgente simpatia. Del commerciale, si intende, si occupano tutti.

Diciamo subito che i vini nascono da uve di produttori che operano in linea con la filosofia che ispira il progetto Beladea, secondo una modalità di attività molto diffusa Oltralpe, selezionando con la collaborazione di due enologi, le produzioni più rispettose della tipicità con caratteristiche di qualità garantita. Friuli e Toscana le zone scelte per gli esordi. Sette i vini che nascono nella prima regione. Testa Alta, brut da uve pinot bianco, pinot grigio e pinot nero, di assoluta piacevolezza, dalle gradevoli note floreali e di mela golden, ideale con crudo di pesce, e, non ce ne vogliano i produttori, ma lo diciamo soprattutto per ristoratori e barman, una cannonata come aperitivo, se abbinato a giusta dose di Bitter Campari e zeste di limone.

Quindi quattro monvitigni, di cui tre bianchi, Pinot Grigio, Sauvignon Blanc, e Ribolla Gialla (un vero tris d’assi, di assoluta tipicità, nella loro autenticità e finezza olfattiva quasi didattici, e per la loro eleganza al palato ideali per abbinamenti in tavola con proposte di mare), e un rosso, Ribolla Nera (schioppettino), che, seppur meno noto del precedente trio, è vino da scoprire, con il suo colore rosso rubino dai riflessi violacei, il suo naso vinoso e speziato, il suo sorso che invita alla beva, un vino di cui se ne beve e se ne ribeve.

Infine, la linea 4Note, che ha già conquistato la critica. Di notevole classe il 4Note Collio Bianco, da uve tocai friulano, sauvignon, malvasia istriana, riesling, dal colore giallo paglierino brillante, profumi floreali e di mandorla, nota minerale, sorso armonico e di lunga persistenza, con retrogusto dalla caratteristica aromaticità, un signor vino che bene si sposa a piatti di carni bianche o pesce. E il 4Note Rosso Venezia Giulia Igt da uve refosco, merlot, cabernet franc, cabernet sauvignon, dal colore rosso rubino, naso invitante con profumi di frutti di bosco e fine speziatura, sorso secco e di buon corpo, e buona persistenza.

Due (e che coppia!) i vini toscani, invece. Da vigneti di oltre trent’anni coltivati sulla collina di Ruffoli, Toscanese, da uve sangiovese (60%), cabernet franc (30%) e merlot (10%), rosso dal colore rubino intenso, dai profumi di amarena, prugna, mora, ribes e spezie, e dal sorso di buona struttura, giusta freschezza e tannino equilibrato, un vino che si sposa con le carni rosse, e che fa matrimonio d’amore con la tipica “bistecca” alla fiorentina.

E, ultimo, ma non ultimo, visto che di vero gioiello della “maison” si tratta, Ruffolaia, rosso che è già oggetto del desiderio di intenditori e winelovers (i primi a innamorarsene svizzeri, giapponesi e tedeschi). Da uve merlot in purezza, ha colore rosso rubino intenso, naso ampio e complesso con profumi fruttati di marasca, fragola, ribes, mirtillo, note speziate di pepe, gusto caldo, grande struttura, lunghissima persistenza. Fatta eccezione per Ruffolaia, che fa gara a sé, ma che per la sua caratura è tuttavia a prezzi fin troppo appetibili (il che spiega la corsa a procurarselo), tutti gli altri vini hanno sorprendente rapporto qualità prezzo.

Beladea in numeri? 8, 9 e 10! Otto gli amici. Nove i vini. Dieci la nostra valutazione del loro lavoro, perché la passione è l'anima dei loro vini. "Musica"!

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