Una grande Barbera in Alta Langa

Scoprire i vini di una zona eroica come Monastero Bormida è una passione, soprattutto per chi come il sottoscritto ha girato in lungo e in largo il Piemonte. Tuttavia, sapere che la vite è capace di segnare sempre la rinascita, in zone che altrimenti sarebbero dimenticate è confortante.

L’azienda vitivinicola Giulia (Regione Sessania 16 - tel. 0144 889007) nasce negli anni Cinquanta ma è stata rilevata e ristrutturata nel 2003 da Adelia Vonini e dal marito. E i vigneti, da cui ottiene la linea di vini Sessanea (ispirata alla località dei vigneti), sono siti nel Comune di Monastero Bormida, tra le colline che guardano a Roccaverano.

Siamo in Alta Langa, terra di allevamenti di capre dove nasce la famosa Robiola Dop, uno dei formaggi caprini più buoni d’Italia. E con questi vini la Robiola ci sta pure bene, a seconda delle stagionature. Dei miei assaggi ho provato piacere per la Barbera superiore 2013 (che nomino convintamente al femminile per il suo abbraccio). Ha un colore porpora brillante, al naso senti la viola intensa, mentre la sorpresa è nel sorso vellutato, intriso di un’acidità spiccata che fa la gioia dei barberisti. Ma poi sorprende la pregnanza del sorso, segno che davvero se ci si impegna si riesce a trarre da queste terre il meglio di un vitigno.

Più entusiasmante e per certi versi sorprendente è stato poi il passaggio della medesima Barbera “etichetta bianca” del 2009. Qui il colore violaceo ben fissato fa spiccare al naso un profumo nitido di marasca. E qui gli aggettivi si sprecano rispetto al 2013: molto elegante, molto buono, fresco, equilibrato, sugoso, pregnante e profondo. Coerente col 2013, ma per certi versi più compiuto.

La medesima mano l’avverti anche nel Monferrato rosso 2011 che è un uvaggio di barbera e nebbiolo. Sul mio taccuino ho scritto “di viola e liquirizia” per segnare come la presenza del nebbiolo si senta ed accentui l’eleganza.

Mi ha sorpreso anche il Moscato d’Asti 2015, dolce, pieno anche questo con la pregnanza del sorso che vuole lasciare una traccia lunga sul palato. Una caratteristica voluta e ricercata da chi concepisce i vini di questa azienda emergente. E questo Moscato, udite udite, io lo abbinerei ad un salame crudo come sanno fare da queste parti. Benvenuta Sessanea!

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