Fermo il commercio dei beni non alimentari, crollano anche le piccole botteghe a favore dei mercati contadini

A salvare il commercio al dettaglio nel corso dell’ultimo anno è stata la spesa low cost. Lo afferma Coldiretti a commento dei dati sul commercio al dettaglio del 2016 che hanno evidenziato un aumento del +2% nelle vendite dei discount alimentari, il più elevato tra tutte le forme distributive.

Un segno più - sottolinea Coldiretti - dovuto esclusivamente alla vendita di beni alimentari, mentre il commercio al dettaglio resta fermo per tutte le altre tipologie di beni”. Uno scenario però solo in parte positivo, dove a preoccupare è anche la tendenza alla scomparsa delle piccole botteghe alimentari, che hanno registrato un calo nelle vendite dell’-1%. A riprova di questo dato anche l’indagine firmata da Coldiretti/Ixè sui consumi degli italiani nel 2016, che ha messo in evidenza due particolari tendenze: più di una famiglia su quattro (26%) sceglie solo prodotti che costano meno, “Dietro ai quali spesso si nascondono ricette modificate e ingredienti di minore qualità”, mentre sempre più spesso la scelta dei consumatori ricade su canali d’acquisto alternativi come l’online o i mercati contadini, scelti dal 43% degli italiani con un aumento record del 55% negli ultimi 5 anni.

L’83% degli italiani - prosegue nella nota Coldiretti - considera l’acquisto nei mercati degli agricoltori più sicuro del 23% rispetto ai supermercati e del 15% rispetto al dettaglio tradizionale. Non è un caso che l’81% degli intervistati, se potesse scegliere, preferirebbe comprare la frutta direttamente dagli agricoltori, mentre l’88% vorrebbe avere un mercato vicino a casa per differenziare la scelta d’acquisto”.

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