Degustazione in anteprima organizzata da Coldiretti Asti: il vino che sta nascendo ha ottime prospettive

Il giudizio a fine degustazione è stato praticamente unanime: le barbere d'Asti 2016 saranno ottimi vini, per struttura e caratteristiche organolettiche. Le buone impressioni in vigna – uve sanissime, condizioni climatiche favorevoli – sono state confermate al primo check-up. È quanto emerso dalla quindicesima edizione di Anteprima Barbera, l'evento organizzato da Coldiretti Asti che ha raccolto oltre 200 esperti (produttori, enologi, operatori del settore), chiamati ad assaggiare le barbere vendemmiate nell'autunno e che stanno “diventando” vino.

Sotto la lente d'ingrandimenti, 22 campioni anonimi, provenienti da diversi territori della Barbera, compresi 4 Nizza e 3 Barbera d'Alba. Il giudizio, ovviamente, non può che tenere conto della gioventù dei campioni. Praticamente dei neonati, che hanno appena terminato la fermentazione e che in alcuni casi non hanno ancora svolto (o svolto solo parzialmente) la malolattica.

Ma i dati analitici, e il primo assaggio, sono lusinghieri: l'annata 2016 conferma alto grado alcolico (fin troppo: nessun campione sotto i 14%, più della metà sopra i 15% con picchi sopra i 16%), struttura e buone note varietali.

Dopo 15 edizione di Anteprima Barbera - ha detto il professor Vincenzo Gerbi del DISAFA Università di Torino, che ha condotto la degustazione - possiamo affermare come ormai la qualità assoluta di questo vino sia conclamata. Se nelle prime edizioni trovavamo campioni con qualche difetto, oggi dobbiamo declinare ogni singola Barbera di ogni singolo produttore, indicandone le caratteristiche per la provenienza e per le sue peculiarità”.

Roberto Cabiale, presidente di Coldiretti Asti, ha fornito alcuni dati interessanti per il comparto: le uve atte a divenire Barbera Docg sono state pagate nell'ultima vendemmia 1 euro al kg (prezzo record), raggiungendo l'1,30 € per quelle diradate. 

C'è però un dato inquietante, diffuso da Cabiale e rilevato dall'Agenzia delle Dogane: “Il Piemonte produce circa 3 milioni di ettolitri di vino, ma ogni anno vengono importati dall'estero vini sfusi per circa 1,5 milioni di ettolitri, praticamente come mezza nostra produzione. Ci chiediamo quale strada prenda questo prodotto straniero. D'altra parte si intercettano talvolta Barbere vendute nei supermercati a meno di 2 euro. Anche grazie al nuovo Testo Unico sul vino, si può e si deve controllare la tracciabilità delle importazioni straniere e auspichiamo che si possano contrastare definitivamente quelle produzioni di bassa qualità che abbassano il valore medio della Barbera”.

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